Pace Sociale 22 aprile# Il pane bianco

partigiane

“C’erano le rappresaglie, ma che cosa avremmo dovuto fare? Smettere di lottare? In ogni caso i nazifascisti non avrebbero cessato di fare quello che facevano. (…) Era dura colpire, ma non potevamo stare troppo a piagnucolare. Dovevamo essere determinati. Si dovevano vincere due cose, la pietà e la paura, perchè altrimenti il rischio era di non combinare niente (…) Non ho mai provato pietà per chi colpivamo. La guerra non l’avevamo voluta noi. Loro ogni giorno fucilavano, deportavano, torturavano, e noi non eravamo certo gentili con loro. Non provai mai pietà”. Alcune delle testimonianze della partigiana Onorina Brambilla Pesce, nome di battaglia Sandra, contenute nel testo “Il pane bianco. Memorie di una partigiana”, dalle azioni compiute nei Gap, alla cattura, agli interrogatori in mano alle SS, alla prigionia nel campo di concentramento. Buon ascolto!

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