Pace Sociale 2 luglio #Ni vivos ni muertos

nivivos“Mi chiamo Omar Garcia, sono studente della Escuela Normal di Ayotzinapa. Sono un sopravvissuto al 26 settembre. (…) Il 26 settembre 2014 è diventata una di quelle date di cui non vi è bisogno che venga specificato l’anno, perchè tutti sanno e devono sapere di che cosa si tratta. Come il 2 ottobre. Che in Messico è sinonimo di repressione. O come il 1 maggio, che significa giustizia sociale. 26 settembre vuol dire: sparizione forzata”.

“Ni vivos ni muertos. La sparizione forzata in Messico come strategia del terrore” è un testo di Federico Mastrogiovanni, edito Derive Approdi: “un’indagine riguardante 80 studenti della scuola normale di Ayotzinapa, nello stato del Guerrero, vessati dalla polizia e poi in 43 rapiti, massacrati  bruciati o dispersi in fosse comuni. I futuri maestri agrari erano in viaggio verso la città di Iguala, dove volevano raccogliere fondi per finanziare la manifestazione programmata in memoria del 2 ottobre 1968, data in cui si ricorda l’anniversario del massacro degli studenti nella Plaza de las tres Culturas, a Tlateolco, nel centro di Città del Messico”.

Di “sparizione forzata” parliamo quando gli assassini godono, per azione o omissione, dell’appoggio di polizia, militari e funzionari pubblici.

Qualche riflessione critica su alcuni passaggi, ma soprattutto molti dati sugli interessi delle multinazionali energetiche agevolate dall’azione complice del governo messicano e dai cartelli del narcotraffico. Parliamo infatti di shale gas e fracking perchè il governo persegue di fatto gli obiettivi non dichiarati di “spopolare i terreni agricoli, gli allevamenti, le piccole comunità e i paesini il cui sottosuolo contiene grandi masse di ardesia, scisto o argilla piene di gas naturale, il più ambito degli idrocarburi”. Accenniamo ad alcune società minerarie implicate, quali l’italiana Ternium.

Qualche informazione sui “falsi positivi” ovvero tutte quelle persone innocenti uccise dall’esercito o dalla marina e presentate come criminali grazie alla presunta efficacia del governo nella sua lotta contro “il crimine”.

Un libro che consigliamo per gli interessanti excursus su partiti e organizzazioni criminali da un lato e forze politiche e sociali in lotta dall’altro e per le interviste qui raccolte da associazioni di familiari di desaparecidos, giornalisti, avvocati e sopravvissuti. Buon ascolto!

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