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Millenovecentoquattordici #48

oslaviaMonumento Ossario di Oslavia. Dopo Redipuglia un altro Sacrario per mandare a morire inutilmente un’altra generazione. Monumenti di guerra che sono stati eretti e mantenuti, senza soluzione di continuità dal fascismo ad oggi, per poter disporre ufficialmente della memoria popolare. Perché popolari sono stati il sangue, le mutilazioni, le malattie e la fame, la morte. Perché popolare ne è stato il prezzo. L’intero prezzo, senza sconti. Voce per voce, la lista delle salme spese per far più ricchi i già ricchi, si poteva conoscere tra i cippi isolati, le targhe, quei piccoli segni di memoria silenziosa, condivisa, delicata, disseminati nel territorio con discrezione. Ieri, alla memoria manipolata, distorta, a uso e consumo degli speculatori e degli approfittatori, faceva eco il sussurrare dei sassi, dei torrenti, delle cime, oggi davanti all’indifferenza, al distacco, il senso di distanza, la mancanza di pietà, nessuna eco: ora i sussurri sono diventati bit, dementi e incoscienti, che contaminano anche l’aria che respiriamo..

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