Verso un 25 aprile di lotta. Collegamento con il Fronte Palestina di Milano

Ci siamo collegati con Rodolfo, un compagno del Fronte Palestina di Milano. Con lui abbiamo parlato dell’azione repressiva della procura di Milano nei confronti dei compagni antisionisti ribellatisi all’inopportuna presenza della Brigata Ebraica al corteo dello scorso 25 aprile.  Il collegamento è stato anche un’occasione per rilanciare il prossimo appuntamento organizzato dal Fronte Palestina a Milano: venerdì 1 marzo, h.21.00, al centro Panetteria Occupata, via Conte Rosso 20. Non mancate!

INCHIESTA SIONISTA SUL 25 APRILE: LA LEX DE FACTO DELLA PROCURA DI MILANO

La battaglia contro l’espropriazione sionista del 25 Aprile, in quanto Giornata della Liberazione dal nazifascismo, ha subito un salto di qualità nell’azione repressiva. Dopo il fallimento delle aggressioni di piazza, dopo il fallimento delle minacce a mezzo stampa, dopo il fallimento delle intimidazioni notturne dell’ambasciata israeliana lo Stato italiano, piegato ai diktat sionisti, tenta un’altra via intimidatoria; stavolta per via giudiziaria.

L’attacco è condotto dal giudice Elisabetta Meyer, a quanto pare un censore col giusto pedigree, col giusto blasone nella comunità ebraica di Milano, esponente di quella Magistratura Democratica in quota del PD sionistizzato, in cui ha fatto carriera perseguitando il magnaccia di Berlusconi che a Milano fa capo al senatore piddino Emanuele Fiano e che, guarda caso, è uno dei maggiori sostenitori del decreto anti-BDS giacente da tempo nel Parlamento italiano.

Un blocco lobbistico, politico e giudiziario che ha deciso di rispolverare una vecchia velina suggerita dagli apparati polizieschi a certa stampa accondiscendente e che, in questo momento, si presta proprio opportunamente, in vista del prossimo 25 Aprile.

Leggendo i capi accusatori dell’indagine avviata, chiunque si rende conto della risibilità delle accuse, a partire da quella grottesca del denunciare come manifestazione “non autorizzata” la partecipazione di un manipolo di antisionisti e filopalestinesi al sempre partecipatissimo corteo del 25 Aprile a Milano: di fatto un disperato tentativo di separare il grano dal loglio, tentando di “isolare” giudiziariamente, tra decine di migliaia di manifestanti “autorizzati”, una “sporca decina” di antisionisti ritenuti “non” autorizzati in quanto tali. Tralasceremo, quindi, le altre risibili accuse tese solamente a “dare corpo” al delirante faldone poliziesco-giudiziario.

In realtà ciò che dovrebbe “preoccupare” tutti, non solo il Fronte Palestina, oltre al dettaglio tecnico dell’inchiesta, è la sua portata politica. In questo specifico caso la Procura di Milano sta tentando un vero e proprio test di laboratorio politico-giudiziario: ossia applicare una legge mai formalmente determinata, ma invocata dalla trasversale rappresentanza sionista che è presente nel Parlamento ed in molte altre istituzioni dello Stato.

Un tentativo di dettare un lex de facto utile politicamente, sostituendola ad una lex de iure ritenuta invece inadeguata, cercando di colmare sostanzialmente un presunto vuoto legislativo nella difesa del Sionismo. Più o meno lo stesso criterio usato a livello NATO per sostituire il Presidente del Venezuela de iure Maduro, con uno de facto, molto più accondiscendente agli interessi dell’Occidente, come l’auto-nominato Guaidò.

A quanto sembra tutto il mondo è paese, dal punto di vista della dittatura di classe imperialista a trazione sionista.

Anche per questo tutto il mondo dovrebbe essere paese, dal punto di vista dell’internazionalismo di classe rivoluzionario e antisionista. Sempre più necessario e urgente, quindi, si dimostra il passaggio dalla Solidarietà alla Lotta internazionalista!

Fronte Palestina MI_ 25 febbraio