Tamburi rossi 12 marzo
Come ogni settimana abbiamo aperto la trasmissione collegandoci con Larisa, la nostra voce antifascista dalla Novorossiya per un aggiornamento dalle Repubbliche Popolari, dove la stipula del nuovo cessate il fuoco non sembra aver frenato l’aggressione delle milizie ucraine contro i popoli del Donbass.
Ci siamo poi dedicati alla situazione che si sta sviluppando in Siria: nel nord del paese prosegue l’avanzata dell’esercito turco giunto alle porte del centro urbano dell’enclave curda di Afrin, contro cui è in corso un’operazione militare da più di 50 giorni. Le ambizioni di Erdogan continuano a spingere le milizie turche su ogni fronte di scontro, con gravi conseguenze anche in campo diplomatico, come nel caso della Grecia.
Abbiamo poi dato alcuni aggiornamenti sulla Palestina, dove nel corso degli scontri con le forze di occupazione un giovane disabile è rimasto ucciso e molti altri cittadini palestinesi sono rimasti gravemente feriti.
Date le appena trascorse elezioni del 4 marzo, non potevamo poi rinunciare a dare il nostro contributo, con alcune riflessioni sui risultati e qualche commento sui vincitori populisti e sui vinti “sinistrati”.
Ci siamo quindi collegati con un compagno di Vicenza, dove è stata organizzata una manifestazione in risposta all’esercitazione, promossa dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, sulla tematica delle violenze di genere nel corso delle “operazioni di pace”. Quello che emerge è un quadro in cui gli abusi di carattere sessuale (stupri, prostituzione forzata) da parte dei militari sono un aspetto integrante e per certi aspetti strutturale delle cosìddette missioni umanitarie, al punto da rendere necessarie delle misure per la gestione del problema.
Buon ascolto!