Vuoti a rendere – 13
In questa puntata abbiamo letto alcune notizie che riguardano le nostre università:
chiusura degli spazi autogestiti dagli studenti, come nell’università di verona dove i dirigenti-autoritari dell’ateneo hanno messo fine all’esperienza di “spazio zero” (http://studiareconlentezza.noblogs.org/post/2013/04/04/fuori-dal-controllo/)
la presenza degli interessi privati all’interno degli organi decisionali (cda) delle nostre università, abbiamo parlato del caso torinese (http://colpo.org/index.php?mact=Blogs,cntnt01,showentry,0&cntnt01entryid=187&cntnt01returnid=65)
In fine abbiamo parlato del “contenzioso” tra la megamultinazionale del farmaco Novartis e l’India, rispetto alla possibilità di produrre e distribuire un farmaco per la cura di un particolare tipo di tumore (il glivec). Questa notizia mette in luce l’enorme profitto (di pochi) che si ricava dalla ricerca in campo scientifico, come quella finalizzata allo studio di terapie contro le malattie, che vede applicate diverse figure che si formano all’interno delle università e che vengono poi inserite nei processi di produzione delle forme farmaceuiche di queste terapie. La cura diventa così proprietà privata di grandi multinazionali il cui obbiettivo, come il caso indiano ha evidenziato, è quello di “fare cassa” imponendo dei prezzi che selezionano l’accesso alla cura.Considerando poi il fatto che molte malattie non sono duvute a semplici contingenze naturali, ma sono determinate da processi sociali ed economici, non si può andare alla ricerca di una semplice spiegazione biologica della malattia.