Tamburi rossi 3 dicembre
Abbiamo aperto la puntata di oggi parlando della situazione in Ucraina, dove Poroshenko, dopo le assicurazioni governative italiane sull’aiuto contro “l’aggressione russa”, ha invocato l’intervento papale implorando anche la beatificazione di Andrej Septinskij, il capo religioso che aveva benedetto le bande filonaziste UPA-OUN e il battagione SS Nachtigall nel 1943.
Larisa, la nostra voce antifascsta dalla Novorossija, ci ha dato i consueti aggiornamenti dalle Repubbliche Popolari, dove continuano a susseguirsi violazioni del cessate il fuoco, violenze a scopo provocatorio e dove è stata da poco bombardata un’industria chimica nella periferia di Donetsk, con gravi danni per l’ambiente e per la popolazione.
Sono stati poi letti alcuni aggiornamenti sulla Palestina, dove negli ultimi due mesi, dall’inizio dell’Intifada, si contano già 105 palestinesi uccisi (di cui 23 bambini) e quasi 13.000 feriti, mentre il valico di Rafah rimane bloccato dal governo egiziano.
Ci siamo quindi collegati con Enrico Bartolomei, uno degli autori di “Gaza, l’industria israeliana della volenza” (che sarà presentato a padova il 12 dicembre alle 17.00 presso la mensa Marzolo occupata), per parlare del ruolo dell’Università sionista nell’occupazione della Palestina e delle collaborazioni che la legano strettamente alle università e aziende italiane. Successivamente l’autore ha illustrato il motivo per cui si può definire Gaza e la Palestina tutta come un laboratorio per la sperimentazione sionista della reprerssione e della guerra, i cui ritrovati vengono poi esportati in Occidente.
L’ultima parte della trasmissione è stata dedicata a una riflessione sui fatti di Parigi e in particolare alla svolta repressiva del governo francese che, sotto le sirene dello “stato d’emergenza”, carica la manifestazione contro la COP21. Abbiamo chiuso la puntata commentando l’abbattimento del caccia russo da parte della Turchia e le consguenze di ciò sul piano dei progetti dei gasdotti su cui imperialimo atlatico e russo si scontrano.