L’incendio del presidio non intimidisce la lotta NoTAV
Mentre il potere ufficiale getta definitivamente la maschera e si appresta ad inviare 400 militari, di ritorno dall’Afghanistan, in Val Susa con poteri di polizia giudiziaria, come nelle dittature latinoamericane del secolo scorso, il potere occulto continua con i suoi metodi intimidatori. Dopo i danneggiamenti ripetuti alle auto degli attivisti NoTAV, torna l’incendio di un presidio, quello di Vaie, dove si sarebbe dovuto ricordare Pasquale, un attivista scomparsopochi giorni fa. La Val Susa e la lotta NoTAV dimostrano sempre più lo stretto legame mortifero tra il potere mafioso, quello affaristico e quello politico. Questa convinzione spinge la Valle a continuare la sua lotta e non ferma la solidarietà attiva che si sta manifestando non solo a livello nazionale ma anche internazionale. Ne parliamo al telefono con Nicoletta Dosio.