Rassegna stampa 19 marzo

Dalla cronaca locale

Chie$a spa: l’ex delegato pontificio della basilica di Sant’Antonio di Padova è accusato di aver procacciato voti per Maurizio Lupi in occasione delle Europee; un nome già noto per gli abusi edilizi in città e ora emerso nell’inchiesta sulle grandi opere per aver messo una “buona parola” per i fratelli della società poi aggiudicatasi l’appalto per Palazzo Italia dell’Expo 2015.

Un rapido aggiornamento telefonico da un compagno presente in via Lago Ascianghi a Padova, dove una casa occupata da una famiglia con bambini è a rischio sgombero. Il compagno ci informa dell’arrivo dell’ufficiale giudiziario e del rinvio dello sfratto all’estate. Un presidio numeroso e popolare a cui segue un corteo comunicativo in quartiere Palestro.

Rilanciamo alcuni appuntamenti in città.

Dalla cronaca nazionale
Prevedibili rigonfiamenti di cifre per la realizzazione della Pedemontana e rimpallo delle responsabilità tra gli enti. Restando in tema di grandi opere e di recenti inchieste, trattiamo i legami tra Paolo Emilio Signorini (a capo della Struttura Tecnica di Missione e seduto nel consiglio di amministrazione di Telt, sostituta di Ltf) e Incalza: li ritroviamo insieme nelle carte dell’inchiesta sul Mose e nei lavori del Tav in Val di Susa.

Dalla cronaca internazionale

Aggiornamenti sull’attentato a Tunisi.

Breve resoconto degli scontri ieri a Francoforte durante il corteo di più di 20.000 persone diretto alla sede della Deutsche Bank. La mobilitazione non ha potuto impedire la cerimonia di inaugurazione dell’Eurotower, ma i movimenti sono comunque riusciti a bloccare la città.

Dalla Grecia: corteo e scontri in solidarietà ai prigionieri politici in sciopero della fame.

Per la rubrica internazionale con un compagno del collettivo Tazebao, approfondiamo le mobilitazioni delle masse algerine contro il fracking: la distruzione del territorio e l’inquinamento delle acque sotterranee condotte dalle multinazionali occidentali sfruttando la pressione di un fluido (generalmente l’acqua) per creare e propagare una frattura nel sottosuolo in uno strato roccioso, dopo una trivellazione, per aumentarne la permeabilità, al fine ultimo di estrarre gas. L’Algeria è il quarto paese al mondo per riserve disponibili del gas di scisto, dopo Stati Uniti, Cina e Argentina e all’inizio del mese ben 40 agenti erano rimasti feriti nella città meridionale di Ain Saleh, durante una manifestazione contro il progetto di sfruttamento di gas da scisto tramite il fracking. Anche in questi ultimi giorni le proteste continuano e ad In Salah (cittadina prossima ai luoghi di perforazione) si è registrata la morte di un trentenne disabile Moulay Nakhou, avvelenato in casa sua dai gas sparati dalla polizia per sedare le manifestazioni. Dopo decenni dai test nucleari francesi lo sfruttamento selvaggio del territorio algerino prosegue in altri modi tramite le multinazionali quali Total e Halliburton. Cerchiamo quindi di contestualizzare le proteste popolari contro questi ennesimi progetti di devastazione all’interno del contesto internazionale e dello sviluppo delle dinamiche di guerra.

Buon ascolto!

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