Universitari in fiera a Padova contro il “Career day”
“Il Career Day, promosso annualmente dall’Università di Padova, è un momento di incontro tra decine di aziende dei settori più disparati e migliaia di studenti, principalmente delle facoltà di Economia e Ingegneria. I media mainstream parlano di grande opportunità, di lavoro assicurato, di grandi aziende di settori accattivanti come la moda o le auto da corsa.
La realtà, però, è un’altra. Ad essere offerti non sono validi contratti di lavoro, ma tirocinii gratuiti o al più stage sottopagati, tanto che i promotori dell’iniziativa non hanno remore a dichiarare apertamente che i requisiti richiesti sono “flessibilità” e “capacità di adattamento”, in altre parole la disponibilità a farsi sfruttare per il profitto delle multinazionali presenti all’evento. Molte delle aziende in questione occupano posizioni di primo piano nella produzione di armi, mezzi militari e strumenti di controllo sociale.
Il Career Day, insomma, si colloca perfettamente nel progetto politico che vuole assoggettare l’istruzione agli interessi economici e alla guerra: le scuole superiori diventano un bacino da cui attingere manodopera gratuita grazie all’alternanza scuola-lavoro, l’università un terreno di caccia dove accaparrarsi i cervelli più brillanti da spremere per elaborare nuovi modi di guadagnare, sfruttare o reprimere. I giovani, studenti medi o universitari che siano, devono prima di tutto imparare ad essere flessibili, così da servire al meglio il padrone di turno.
Ascoltiamo la voce di chi rifiuta di piegarsi a queste domande con l’intervista ad un compagno del Collettivo Universitario RedAnt di Padova.”