Padova e l’università dell’incuria
Dopo anni di totale abbandono il complesso Fusinato, ovvero l’ex studentato adiacente alla Marzolo occupata, continua a manifestare sintomi di cedimento. Sintomi che fino all’anno scorso non avevano minimamente interessato nè università nè ESU, ma che ora risvegliano nelle due strutture senitmenti di preoccupazione per la sanità dell’edificio e di chi occupa la mensa affianco. Già lo scorso luglio lo sgombero della Marzolo era stato motivato per ragioni di sicurezza e analogamente la settimana scorsa una squadra di pompieri scortata dalla polizia ha chiesto di entrare nel centro sociale a monitorare lo stato dello stabile sebbene il danno non riguardasse direttamente il suddetto.
La risposta che hanno ricevuto dagli occupanti è stata negativa, motivata dalla conoscenza del carattere ipocrita di questa premura. Infatti durante gli anni l’università ha dimostrato come non sia assolutamente nelle sue intenzioni riqualificare i posti autogestiti di cui ha preteso lo sgombero violento, preferendo a questa pratica l’edificazione di nuove strutture utili solo ad aumentare i profitti di chi le costruisce.
Di tutto questo parliamo con un’occupante della mensa Marzolo