Le lotte degli studenti messicani

messico

Riprendiamo la notizia dell’ennesima strage di studenti -desaparecidos- in Messico: lo scorso week end sono stati rinvenuti 28 cadaveri, ovvero solo alcuni delle decine di studenti “desaparecidos”della scuola normale di Ayotzinapa, a circa 120 km da Iguala, nello stato meridionale del Guerrero. Dal dicembre 2012, mese d’inizio del periodo presidenziale di Enrique Peña Nieto, ad oggi ne sono state trovate 246, a cui se ne sono aggiunte altre sei la settimana scorsa.

Facciamo un passo indietro quando, la sera di venerdì 26 settembre, un gruppo di giovani alunni della scuola normale di Ayotzinapa si dirige a Iguala per raccogliere fondi per partecipare al tradizionale corteo del 2 ottobre a Città del Messico, in ricordo della strage di stato del 1968, quando l’esercito uccise oltre 300 studenti e manifestanti in Plaza Tlatelolco. Gli studenti occupano tre autobus, ma fuori dall’autostazione un commando armato di poliziotti li attende e fa fuoco senza preavviso. Muoiono tre studenti, altri 25 restano feriti. Nel frattempo altre decine di studenti vengono portati via sulle camionette dei poliziotti e 43 studenti risultano “scomparsi”.

Mentre aumenta la pressione popolare per ottenere giustizia, in compagnia di un compagno del collettivo Tazebao, cerchiamo di approfondire il fenomeno repressivo del governo di Enrique Peña Nieto, dando diversi elementi politici, economici e sociali: dal tipo di politica condotta da questo e dai precedenti governi, dal ruolo dei narcotrafficanti, alla composizione e alla storia delle scuole “normali”, per rilanciare la lotta del popolo messicano.

Buon ascolto!

intervista tazebao 13 ottobre 2014