Collegamento col Fronte Palestina di Milano
CON I PRIGIONIERI PALESTINESI IN LOTTA – CONTRO I MODELLI REPRESSIVI SIONISTIIl 15 gennaio del 2002 Ahmad Sa'adat, leader palestinese e Segretario Generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, e molti dei sui compagni vennero catturati dai servizi di sicurezza dell’Autorità Nazionale Palestinese per volere delle forze di occupazione israeliane. Il 14 marzo 2006, la prigione fu attaccata e i detenuti furono sequestrati dalle forze militari sioniste.Il rapimento e la detenzione di Ahmad Sa'adat e dei suoi compagni sono solo alcune delle conseguenze della cooperazione per la sicurezza tra l’Occupazione e l’Autorità Palestinese in Cisgiordania. L’intelligencce dell’ANP e i servizi di "sicurezza preventiva" interrogano ed incarcerano centinaia di Palestinesi nell’interesse della "sicurezza" dello Stato di occupazione, mirando alla Resistenza e contro i diritti e gli interessi del popolo palestinese. Tutto ciò può continuare grazie anche al diretto coinvolgimento di Stati Uniti, Canada e Unione Europea che forniscono formazione e milioni di dollari.Laddove non siano sufficienti la reclusione in sé, la tortura e l’isolamento, con il “gioco” della detenzione amministrativa (senza né accusa né condanna) e della “porta girevole” tra le forze di occupazione sioniste e l’ANP (i detenuti rilasciati dagli uni vengono arrestati nuovamente dagli altri) si tenta di escludere il prigioniero dal suo ruolo all’interno della società civile.Storicamente i prigionieri rappresentano il seme di ogni lotta di liberazione, la loro libertà rappresenta uno dei punti cardine intorno a cui si uniscono le forze della Resistenza. Ricordiamo Georges Ibrahim Abdallah, rivoluzionario comunista libanese che ha sempre lottato per la causa palestinese. Aderente al Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP), militante delle Frazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi (FARL), ha combattuto in prima linea nel corso della lotta politico-militare condotta nelle metropoli imperialiste. Arrestato nel 1984 a Lione è tuttora detenuto in Francia. Il dovere di tutte e tutti deve essere quindi quello di sostenerli, senza esitazioni. 13 anni dopo il rapimento di Ahmad Saadat diciamo:LIBERTÀ PER AHMAD SAADAT E PER TUTTI I PRIGIONIERI POLITICI!FINE DELLA COLLABORAZIONE SULLA SICUREZZA TRA L’ANP E L’OCCUPAZIONE SIONISTA!Siamo qui all’EXPO Gate per denunciare la complicità del nostro e di tutti gli stati imperialisti con il sionismo internazionale, che non si concretizza solo con la colonizzazione della Palestina e con l’oppressione e la pulizia etnica della sua popolazione, ma passa per l’esportazione in tutto il mondo della sua tecnologia, dei suoi modelli e delle sue logiche carcerarie e di controllo.Il “made in Israel” non riguarda solo gli attivisti per la Palestina ma anche persone impegnate nelle lotte sociali e contro gli apparati repressivi dello Stato. La presenza sionista all’EXPO non è pericolosa solo perché tenta di ripulire l’immagine di Israele agli occhi del mondo nascondendo la natura genocida del suo progetto coloniale ma è pericolosa perché rappresenta la vetrina del modello carcerario in Italia e nel resto del mondo: la tecnologia repressiva sionista viene acquistata dai nostri stati e impiegata dalle polizie nel controllo e nella repressione sociale, politica, etc.Invitiamo quindi tutte le realtà e le organizzazioni contro la militarizzazione e le guerre, contro gli apparati repressivi dello Stato e le carceri, solidali con i lavoratori e con le lotte sociali a non considerare la questione palestinese solo come un conflitto coloniale, distante da noi e che non ci riguarda direttamente nel quotidiano. È necessario considerare il regime israeliano all’interno del più ampio quadro dell’internalizzazione delle pratiche e strategie di controllo, sorveglianza e repressione, non solo delle popolazioni indigene ma di tutti i fenomeni migratori, dei movimenti studenteschi, di contestazione e delle lotte sociali.NON C’È APPOGGIO ALLA RESISTENZA SENZA IL SOSTEGNO AI SUOI PRIGIONIERI!
Fronte Palestina
Assemblea di Lotta Uniti Contro la Repressione