A Trieste al fianco dei prigionieri palestinesi

Ci siamo collegati con un compagno del Comitato BDS di Trieste perchè ci presentasse il presidio, indetto per sabato 1 ottobre dalle 10.00 alle 13.00, in sostegno dei prigionieri palestinesi rinchiusi nelle carceri sioniste e per denunciare la multinazionale HP (Hewlett- Packard), complice con i suoi prodotti della brutale occupazione della Palestina. Buon ascolto!

SOLIDARIETÀ AI PRIGIONIERI PALESTINESI BOICOTTIAMO ISRAELE !

Chi sono i prigionieri palestinesi?

Sono uomini, donne e persino bambini detenuti dalle autorità dello Stato di Israele perché hanno lottato contro l’occupazione della loro terra. Israele sorge dal 1948 sulla terra palestinese come stato colonialista e razzista, fondato sulla supremazia degli ebrei sionisti giunti da tutto il mondo in quel lembo di terra per colonizzarla. I palestinesi sono un popolo a cui è stato negata la propria terra, ma che non hanno mai smesso di lottare, nonostante la violenza genocida di Israele (ricordiamo l’ultima offensiva contro Gaza nel 2014, con 2139 uccisi palestinesi, di cui 490 bambini). Attualmente Israele detiene circa 7000 prigionieri palestinesi, sottoposti a condizioni di carcerazione durissima, torture, isolamento, mancanza di cure mediche e di cui 700 in detenzione amministrativa.

Cos’è la detenzione amministrativa?

Un palestinese può venir arrestato in ogni momento dalle autorità israeliane senza che vi siano accuse a suo carico, ma semplicemente sulla base di informative dei servizi segreti. In questa condizione, si rimane in carcere per un periodo indefinito, non per scontare una pena, ma sulla base dell’arbitrio delle autorità. La detenzione amministrativa è una delle massime barbarie di quella che anche i mass media del nostro paese presentano come “l’unica democrazia del Medio Oriente”.

Perché la solidarietà ai prigionieri palestinesi?

Anche all’interno delle carceri però i palestinesi continuano a lottare con l’unico strumento a loro disposizione: lo sciopero della fame. E’ notizia di questi giorni che tre detenuti in detenzione amministrativa, dopo uno sciopero durato più di due mesi, hanno ottenuto la promessa di essere rilasciati a breve; lo sciopero è stato interrotto. In questa battaglia, nella quale mettono in conto di dare la vita, hanno chiesto l’appoggio di tutti a livello globale. La causa dei palestinesi è anche la nostra causa, di lavoratori, studenti, pensionati: le grandi banche, l’alta finanza, le multinazionali, l’Ue e gli Usa, che impongono un abbassamento delle nostre condizioni di vita per i loro profitti, hanno in Israele il loro avamposto nel mondo arabo, fonte di continua destabilizzazione e guerra.

Come solidarizzare?

Un’arma che abbiamo è quella del boicottaggio delle merci israeliane o delle aziende straniere che fanno affari collaborando con un regime fondato sull’apartheid dei palestinesi; in questo modo possiamo supportare la lotta all’interno delle carceri israeliane e nelle strade di tutta la Palestina per spezzare la complicità militare e diplomatica che purtroppo Israele riceve da parte dei governi occidentali, quello italiano in prima fila.

SABATO 1 OTTOBRE A TRIESTE

 PRESIDIO IN LARGO BARRIERA DALLE 10 ALLE 13
Comitato BDS Trieste
 

prigionieri-palestinesi-29-settembre

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