Per un 25 Aprile di lotta antifascista, anticolonialista e antisionista!

Abbiamo ospitato ai nostri microfoni il collettivo di Scienze Politiche di Milano, che ci ha parlato dell’iniziativa, tenutasi ieri, di controinformazione rispetto alla Brigata Ebraica e alle motivazioni del suo inserimento nel corteo del 25 aprile. E’ stata inoltre un’opportunità per invitare alla mobilitazione di giovedì a Milano: l’appuntamento è alle ore 12.30 in pizza San Babila. Non mancate!

Per un 25 Aprile di lotta antifascista, anticolonialista e antisionista!

Il 25 aprile è certamente considerato da tutti la data simbolicamente più importante per gli antifascisti, ma anche per coloro che vorrebbero cancellare la memoria della lotta popolare e partigiana, esperienza con pochi precedenti nel nostro passato.

Per alcuni sostenitori della lotta di liberazione palestinese, da anni il 25 Aprile ha come obiettivo non solo la critica verso i sionisti ed i loro alleati del Partito Democratico, ma anche verso chi sceglie di stare al fianco dei terroristi con le bandiere del sionismo, camuffati dietro la cosiddetta Brigata Ebraica, le cui insegne sfilarono per la prima volta nel corteo del 2004 in un’operazione di propaganda così come espressamente dichiarato dall’associazione Amici di Israele sul loro sito dove invitano allo “sdoganamento del sionismo” (testuale).

Capofila nei rapporti commerciali e nell’operazione di sostegno dell’idea razzista e colonialista che il sionismo rappresenta è certamente Milano con in testa il sindaco Sala; sue le affermazioni che Israele è «l’unica realtà democratica in Medio Oriente», quindi va sostenuta e difesa.

Certo il suo concetto di democrazia lo viviamo tutti a Milano: sgomberi e sfratti, denunce e arresti per chi lotta nei quartieri e davanti ai magazzini della logistica. Riapertura del CIE di Via Corelli, aumento del costo dei trasporti e dei servizi. Il “nostro” sindaco parla di piani per le periferie e di Giambellino come quartiere del futuro, mentre per difendere la “legalità” si associa all’operazione poliziesca che ha portato all’arresto di compagni impegnati nella lotta per la casa, con l’infame accusa di associazione a delinquere.

La realtà è che di fronte al massacro dei palestinesi “l’informazione obiettiva e democratica” ha fatto calare il silenzio, interrotto solo dagli slogan dei colonizzatori che cercano di spacciare questi assassinii come (loro) “diritto a difendersi”, quando si tratta invece del (loro) “diritto ad occupare” e del (loro) “diritto di sterminio”.

Dal 30 Marzo 2018, inizio della Grande marcia per il Diritto al Ritorno, ogni venerdì centinaia di migliaia di palestinesi hanno affollato i “confini” della Striscia di Gaza: palestinesi fucilati oltre 300, migliaia i feriti e gli intossicati dai gas lacrimogeni, centinaia quelli che hanno perso gli arti. Le foto ed i filmati dimostrano meglio di mille parole la natura della concezione genocida dei sionisti: plotoni d’esecuzione contro civili che manifestano. Vengono individuati, giudicati con sentenza di morte in una manciata di secondi ed uccisi.

NESSUNA COMPLICITÀ CON I CRIMINI SIONISTI!

Fronte Palestina – Milano

Tamburi rossi_speciale 25 aprile_Collegamento con Milano