Gaza: la distruzione delle strutture sanitarie
“Art. 18 – Convenzione di Ginevra – Gli ospedali civili organizzati per prestare cure ai feriti, ai malati, agli infermi e alle puerpere non potranno, in nessuna circostanza, essere fatti segno ad attacchi; essi saranno, in qualsiasi tempo, rispettati e protetti dalle Parti belligeranti.“
In questa operazione contro la popolazione di Gaza, l’esercito israeliano ha colpito e resi inutilizzabili una serie di strutture sanitarie essenziali. Inoltre vi sono molte testimonianze di come anche le ambulanze e i mezzi di soccorso siano stati bersaglio dei missili. In alcuni casi feriti e morti sono dovuti rimanere senza soccorso per diversi giorni.
Qui riportiamo le testimonianze che abbiamo raccolto attraverso la voce di internazionalisti e personale medico sanitario palestinese che hanno vissuto in prima persone questa tipologia di crimine.
- 26/07 – Durante la puntata di oggi ci siamo collegati con Charlie, attivista ISM a Gaza, che ci ha raccontato la notte terribile passata dentro l’ospedale di Beit Hannown, finito nel mirino sionista. Dentro l’ospedale erano in 100, tra i malati e il personale medico, di cui 13 bambini. I missili lanciati dall’esercito sionista sono stati moltissimi e i tank erano a 50 m dall’ospedale che ora è totalmente inagibile. La Striscia – 16 – Diretta da-sulla Palestina-2014-07-26-18:30:00
- 21/07 – Mona al Farra ha descritto i preoccupanti attacchi alle strutture e mezzi sanitari, in particolare agli ospedali, cliniche ed ambulanze. Per esempio, oggi è stato attaccato l’ospedale Al Quds, e ieri, durante l’attacco a Shujjayya alle ambulanze non è stato possibile raggiungere la zona. Denuncia l’utilizzo, da parte dell’esercito israeliano, di nuove armi sperimentali sulla popolazione di Gaza, dice di non avere le prove dell’utilizzo di queste armi, ma prima o poi la verità verrà a galla. Conclude con un appello, chiede di scendere in strada, di alzare la voce, di prendere posizione, di fare pressione affichè tutto questo finisca. La Striscia – 11 – Diretta da-sulla Palestina-2014-07-21-18:30:00
- 19/07 – Khalil, del PCHR (Palestinan Centre for Humans Rights), ha iniziato il suo discorso dicendo che quella passata è stata la notte peggiore che ha passato da quando è iniziata l’offensiva. Ha spiegato inoltre che la situazione umanitaria è catastrofica, dal momento che circa 900.000 persone si trovano senza acqua a causa degli attacchi. 100.000 persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case, e di queste 40.000 si trovano nelle scuole dell’unrwa, dove sono arrivate senza nessuno dei loro averi, e quindi necessitano di tutto. Ha affermato con forza che le dimostrazioni di solidarietà in tutto il mondo non sono sufficienti ma che bisogna far si che la comunità internazionale agisca contro Israele. La Striscia – 09 – Diretta da-sulla Palestina-2014-07-19-18:30:00
- 18/07 – Basman, direttore esecutivo del’ospedale Al-Wafa, di Shejjaya, Gaza. Ha raccontato della difficoltà ad evacuare i feriti al buio, ieri, mentre l’ospedale veniva bombardato, ed ha spiegato come quella dove lavorava fosse l’unica struttura per la riabilitazione a Gaza. Due dei malati erano incoscienti, la perdita di medicinali e attrezzature mediche è stimata intorno ai 3 milioni di dollari. La Striscia – 08 – Diretta da/sulla Palestina-2014-07-18-18:30:00
- 14/07 – Charlie Andreasson, attivista dell’Inernational Solidarity Movement e dell’Arca di Gaza, ci aggiorna sulla situazione nell’ospedale dove 9 internazionalisti si danno i turni per fare da scudi umani: l’ultimo piano dell’ospedale è stato praticamente distrutto, nell’ospedale sono prsenti diversi malati, di cui alcuni in coma, ed è sotto minaccia di essere comletamente distrutto dalle forze di occupazione. Diversi missili sono caduti nelle vcinanze, scuotendo le mura dell’edificio. Charlie ci spiega anche come l’attacco all’Arca di Gaza, nel porto, fosse mirato a quell’imbarcazione in particolare. La Striscia – 04 – Diretta da/sulla Palestina-2014-07-14-18:30:00
- 11/07 – Apprendiamo che 8 internazionalisti si trovano all’ospedale di Wafa (est di Gaza City) per proteggerlo con i loro corpi dai bombardamenti degli F-16. Ci colleghiamo per aggiornamenti. internazionalisti 11-04-2014 gazaunderattack
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