Gaza: il diritto del popolo palestinese alla Resistenza

fplpSui media mainstream nazionali si continua ad affermare che da Gaza partono missili verso Israele prima della fine della tregua e, per questo, Israele riprende gli attacchi via terra, mare e cielo. Quasi tutti concordano nel rivendicare il diritto di Israele a difendersi. Un pensiero unico che viene addolcito da un pietismo di circostanza per le strazianti immagini che arrivano da Gaza.

Da un punto di vista del “diritto internazionale“, però, le cose non stanno proprio così. Molte delle testimonianze che abbiamo raccolto in questo mese mettono l’accento su una realtà molto diversa da quella che ci vogliono raccontare gli opinionisti di maggior grido. Molte delle testimonianze raccolte ribadiscono alcuni punti essenziali per capire la situazione:

  1. il popolo Palestinese è un popolo che vive sotto occupazione militare di un altro Stato. In particolare Gaza vive un embargo totale che impedisce alla popolazione di avere una vita dignitosa. Il diritto internazionale prevede il diritto di un popolo che vive sotto occupazione alla Resistenza. Da Gaza sotto i bombardamenti dopo il fallimento delle trattative,  l’8 agosto, Abu Walid richiama il fatto che prima di questo attacco c’erano delle divisioni tra Fatah e Hamas ma ora si sono riuniti e Israele non può più dire che non tratterà con Hamas perché tutti parlano con una sola lingua. La condizione minima per un cessate il fuoco è la rimozione del blocco di Gaza e Israele si sbaglia se cerca la pace dopo un simile massacro (qui l’intervista completa La Striscia – 28 – Diretta da-sulla Palestina-2014-08-08-18:30:00).
  2. per la prima volta tutti i gruppi armati della Resistenza hanno combattuto insieme. Anche se non vi può essere paragone tra l’infrastruttura militare israeliana e quella della Resistenza palestinese, il popolo di Gaza è con la Resistenza. La blogger di Gaza Eba’a, proprio subito dopo il fallimento della tregua l’8 agosto, ricorda come gli abitanti di Gaza, prima dell’attacco, vivevano una morte lenta che l’attacco ha velocizzato: non sono disposti  a tornare alle condizioni precedenti, esigono la fine del blocco di Gaza o non potrà esserci tregua (intervista completa La Striscia – 28 – Diretta da-sulla Palestina-2014-08-08-18:30:00).
  3. il diritto internazionale norma anche il comportamento che lo Stato occupante deve tenere nei confronti della popolazione che subisce l’occupazione. Queste norme vengono abitualmente ignorate dallo stato di Israele. Durante questo mese di bombardamenti, poi, sono state completamente stravolte anche se i media nostrani cercano di convincerci che siano i palestinesi dalla parte del torto. Esempi pratici di questo sono: la distruzione sistematica delle infrastrutture sanitarie e sociali a cui il mondo ha assistito in questo mese di bombardamenti (qui la selezione delle testimonianze che abbiamo raccolto attraverso la voce di personale medico che opera a Gaza); la punizione collettiva a cui è sottoposta la popolazione di Gaza a fronte del blocco totale e degli attacchi criminali che lo stato Israele mette in atto. Khalil, del Centro Palestinese per i Diritti Umani (PCHR) ha descritto il disastro umanitario in cui si trova la Striscia: in tutta la zona vicino alla barriera di separazione tra Gaza e i territori occupati nel ’48 le case sono distrutte come se si fosse passati attraverso un terremoto dell’8 grado della scala Richter. Si parla di 100.000 persone che non hanno più un’abitazione, ed altre 150.000 cui serviranno da 3 a 6 mesi per riparare la propria casa gravemente danneggiata (intervista completa La Striscia – 26 – Diretta da-sulla Palestina-2014-08-06-18:30:00).

Nel corso di questo mese abbiamo più volte contattato Mariam, membro dell’Ufficio Politico del FPLP (Fronte Popolare per la Liberazione della Palesrìtina) ed ha fondato un’associazione per donne che hanno vissuto l’esperienza del carcere israeliano. Nella telefonata del 27 luglio sottolinea come nonostante la brutalità dell’aggressione sionista il popolo palestinese è unito e reclama con forza la fine dell’occupazione e ribadisce che il nemico dei popoli è lo stesso, nei paesi occupati così come in quelli imperialisti, e che la lotta degli oppressi è una (qui l’intervista La Striscia – 17 – Diretta da/sulla Palestina-2014-07-27-18:30:00).

Anche in Cisgiordania si registra un forte appoggio alla Resistenza (qui un speciale con le interviste dalla Cisgiordania). Il 5 agosto Sami, da al Khalil (Hebron) ci ha raccontato come nella sua città e in tutta la Cisgiordania ci siano azioni in sostegno del popolo palestinese di Gaza e della sua Resistenza, perchè l’occupazione della Palestina è una, e il nemico sionista da combattere è lo stesso. Ci sono diversi tipi di azioni, sia manifestazioni, che azioni volente. Ha inoltre spiegato come la vittoria della resistenza palestinese a Gaza sia una vittoria per tutto il popolo palestinese, e un passo avanti nella lotta di liberazione. Dall’altro lato, i soldati delle forze di occupazione sono arrabbiati per questa sconfitta, e rispondono con una fortissima repressione. I coloni sionisti si sentono sotto attacco in tutta la Palestina, e cominciano a domandarsi se il gioco valga la candela (qui l’intervistaLa Striscia – 25 – Diretta da-sulla Palestina-2014-08-05-18:30:00.