Caracas, Giugno 2017. Intervento del Collectivo Alexis Vive! ad un’assemblea di movimento.

Caracas, Giugno 2017. Intervento del Collectivo Alexis Vive! ad un’assemblea di movimento.

Va ricordato che tutti i movimenti popolari venezuelani aderiscono alla proposta di Maduro di consultazione costituente del 30 di Luglio 2017.

Questo contributo, di cui trovate l’audio originale e di seguito la trascrizione tradotta, arriva dal vivo della lotta per aiutarci a capire come viene inteso il processo costituente da questo collettivo e più in generale dai movimenti popolari venezuelani.

Buon ascolto e buona lettura!

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C’è il punto importante di come la gente fa disastri quando poi entra nel potere.

Indipendentemente dalla maglietta rossa o meno che uno indossa, ci ha fatto un gran danno e continua a farci molto danno la corruzione, la burocrazia e naturalmente quelli che sanno tante cose e discriminano noi che non siamo così colti.

Se l’appello alla Costituente serve a qualche cosa, e deve servire a qualche cosa, è che deve creare uguaglianza per tutti. La Costituente deve servire per fare in modo che non ci siano governanti e persone che sono governate, che non ci siano dirigenti che comandano e altri che sono comandati, per fare in modo che ci sia potere popolare, che ci sia forza popolare;

(applausi e grida)

la costituente deve servire per fare in modo che il popolo possa esprimere ciò di cui ha bisogno, le sue richieste, le sue speranze e mettere in gioco le sue capacità.

(applausi e grida)

E noi dell’Alexis Vive diciamo che è importante e necessario che nascano nuovi attori del conflitto, che Las Comunas si facciano avanti e prendano

poteri reali. L’Assemblea Costituente o il processo popolare costituente non è solamente una questione tecnica, non è una cosa fatta per farci scrivere manuali tecnici e giuridici, deve servire per risolvere i problemi materiali della gente. Siamo stufi della brutta situazione che stiamo vivendo quotidianamente, siamo stufi che a noi poveri ci facciano patire la fame questi ricchi del nostro paese e i mafiosi, che stanno anche nel governo e si mettono d’accordo tra loro, per avere dollari (ndt a tasso preferenziale) e soldi per poi paralizzare la produzione industriale nel nostro paese.

Basta con le condizioni terribili in cui ci fanno vivere, basta con l’aumento indiscriminato del prezzo dei servizi, è che qui nessuno ha da dire niente di come aumentano sempre di più i prezzi? Qui nessuno ha da dire niente su come quelli del mercato nero (bachaqueros) ci tirano scemi?

(applausi e fragore dell’assemblea)

Questo è il problema reale e concreto della Costituente, cari compagni. Non si tratta di questioni tecnico giuridiche.

Si tratta di risolvere i problemi materiali e culturali del nostro popolo, per dare soluzione alle necessità gravi che abbiamo tutti noi.

Perché c’è la fame purtroppo, i ricchi ci stanno facendo patire la fame e questa fame sta depoliticizzando e de-mobilitando il popolo.

Purtroppo compagni la nostra politica alimentare è stata sequestrata e sabotata.

Perché non c’è da mangiare?

Perché abbiamo dato i soldi a dei disgraziati (ndt i ricchi, gli imprenditori), perché abbiamo dato i dollari (ndt a tasso preferenziale) a dei ladri senza vergogna e hanno distrutto la nostra agricoltura compagni! Per questo la Costituente e il processo costituente devono anche e sopratutto reclamare che gli organi di Stato mettano in galera questi banditi e anche quei “nostri” beccati a rubare che vadano in galera anche loro, dai cazzo!

(applausi e fragore dell’assemblea)

Siamo stufi di corrotti e ladri che uccidono da dentro il campo chavista!

Siamo pieni di burocrati, corrotti e ladri che ci fanno un danno enorme, perché sabotano la rivoluzione da dentro il governo.

O non è così? Vero che sabotano la rivoluzione da dentro?

(l’assemblea risponde sì in coro)

O non ci fanno perdere i voti i burocrati o quelli che si sono arricchiti dentro il governo?

Non ci fanno perdere i voti i macchinoni?

(l’assemblea risponde sì in coro)

O non ci fanno perdere i voti le imposizioni?

Che quando ci mandano un burocrate finisce con distruggere tutto, tutto il processo di trasferimento di denaro a noi, tutto quanto fatto per

avanzare nella rivoluzione, tutto il processo di recupero delle terre. (ndt si riferisce qui a progetti del governo dove in alcuni casi vengono rubati i soldi o viene mandato dal governo un burocrate a gestire un progetto e si ruba i soldi)

Perché non si espropria ai ricchi? Qui bisogna prendere le terre ai ricchi! No, il burocrate viene e dice, no, bisogna fermare la ridistribuzione delle terre, fermare l’espropriazione delle terre ai ricchi, perché dice che così loro produrranno da mangiare, loro ci aiuteranno a produrre….

Bugie! Menzogne! I padroni non hanno mai aiutato nessuno! Hanno schiavizzato il nostro popolo.

Nella Valle del Tocuyo in questo momento la terra viene usata per i cavalli dei ricchi, per i cavalli del narcotraffico.

Quella valle è fatta per essere coltivata con fagioli, mais e altre cose da mangiare.

Coltivata come hanno fatto i compagni del Fundo Carmelo Mendoza, hanno ricevuto una terra espropriata ai latifondisti e lì i compagni a sbattersi e lavorarla.

(applausi dall’assemblea)

La terra deve essere lavorata per produrre alimenti. Nella Costituente tutto questo deve essere portato avanti e realizzato. Dobbiamo promuovere il potere popolare e l’accumulazione di forza soggettiva da parte nostra e sì anche lo sviluppo delle forze produttive.

Fare tutto ciò con l’aiuto dei ricchi? Non si potrà mai e poi mai sviluppare le forze produttive di questo paese insieme ai ricchi. Perché ci governano da più di 500 anni, facendo quello che vogliono nel nostro paese, e non hanno sviluppato assolutamente niente e noi a vivere nella miseria.

Oggi le comunità, il popolo organizzato, i collettivi organizzati e las Comunas, tutti noi dobbiamo far vedere la capacità produttiva che abbiamo sviluppato nonostante le difficoltà.

I compagni dell’Alexis Vive producendo caffè. Distribuendo il caffè a Caracas, a Valencia, in alcune comunità del Tocuyo.

Le nostre parole devono avere valore nella misura in cui riusciamo a materializzare quello che diciamo.

Perché va bene parlare di tante pistolate e poi non avere niente in assoluto da mostrare di avere fatto.

Qui non siano venuti a parlare di cazzate, compagni, qua siamo venuti a coordinarci e organizzarci per uscire e moltiplicare il nostro agire.

Che ci siano migliaia di assemblee, come diceva Mao, che ci siano centinaia di assemblee nel Tocuyo, che i dirigenti si sbattano per andare a ciascuna assemblea.

Quello che bisogna intensificare sono le assemblee popolari per risolvere problemi concreti. Risolvere i problemi materiali concreti e attraverso cosa? come diciamo noi dell’Alexis Vive, attraverso las Comunas, compagni, perché las Comunas sono il luogo dove c’è il popolo e perché nelle Comunas è dove si può risolvere le necessità della gente.

Perché nelle Comunas ci sono i lavoratori e le lavoratrici, i contadini e le contadine.

Perché las Comunas, come diceva Chavez, rappresentano in definitiva la vera strategia della rivoluzione bolivariana.

Chavez quando ci ha lasciato un ultimo messaggio, nel “Golpe de Timòn” (ndt discorso di Chavez del 2012, si potrebbe tradurre “Diamo una svolta”) alla fine non ha detto: “consiglio municipale o niente!” oppure “partito o niente!”, niente di tutto questo, lui ha detto: “Comunas o nada”! Questo è per noi uno slogan e obiettivo.

(applausi dall’assemblea e slogan dei Comuneros)

Il movimento popolare, il movimento rivoluzionario, i compagni delle istituzioni che stanno con noi nello spirito rivoluzionario della strategia di Chavez, tutti insieme andiamo nelle catacombe, andiamo a cercare il popolo che vive nella rabbia e nella miseria, per costruire una nuova speranza. La borghesia e il fascismo hanno la strategia di farci scontrare uno contro l’altro tra venezuelani, l’imperialismo vuole che ci ammazziamo tra di noi. Vogliono farci scontrare tra poveri, tra noi e quelli dell’opposizione, questo popolo non ha bisogno di morti, questo popolo ha bisogno di speranza chavista, questo popolo si merita democrazia rivoluzionaria, produzione, alimentazione e tutto il necessario per essere felici.

Gli unici che possono realizzare tutto questo, sono i lavoratori e le lavoratrici, i contadini e le contadine, sotto la bandiera di chi?

Di Chavez e del chavismo, non disarmate il chavismo, non sto parlando di armi da fuoco, sto parlando di non disarmare il chavismo.

Perché disarmare il chavismo, disarmare las Comunas, disarmare le idee del potere popolare, facendo magari solo opera di rivendicazione sociale, che non è male, però non possiamo solo stare lì, solo a distribuire alimenti e fare assistenzialismo. Se non facciamo del Potere Popolare la nostra strategia politica noi finiremo con perdere la partita. Non sto dicendo solo che perdiamo il governo, ma sto dicendo che perderemmo la vita.

Sto parlando di perdere la possibilità di fare una nuova forma di civilizzazione nel mondo.

Perché la strategia dell’imperialismo, giustamente, è quella di dividere, spaccare; l’ordine e lo sviluppo che può, invece, abbracciare l’umanità è quello che ha portato avanti Hugo Chavez, las Comunas, il Potere Popolare, l’emancipazione territoriale.

L’apporto metodologico che noi vogliamo lasciare alla discussione dell’assemblea, è che dobbiamo moltiplicare le assemblee come spazio di democrazia reale, come spazio di democrazia partecipativa e rivoluzionaria. Avere più democrazia non fa male, non sto parlando di elezioni neoliberali, sto dicendo che la gente deve prendere il potere con la sua forza e le sue capacità. Che prenda sempre di più il potere, che controlli sempre di più e meglio i nostri quartieri popolari, dal punto di vista territoriale ed economico. Questo perché? Perché quando ci sarà la possibilità di fare un salto in termini di rivolta e insurrezione, si abbia noi stessi la capacità di governarci da soli, senza che abbiamo bisogno di rappresentanti, nè sindaci, nè dirigenti,

ma che la voce del popolo sia essa stessa Governo una volta per tutte.

E noi, in questo caso il movimento popolare, diciamo che dobbiamo fare le cose in collettivo e ci criminalizzano, perché hanno paura di quello che politicamente questo rappresenta. Perché essere collettivo è solidarietà, perché essere collettivo è mutuo appoggio, e questa solidarietà e questo mutuo appoggio è quello che portiamo nel cuore noi lavoratori, perché sia possibile costruire una Repubblica di uomini e donne liberi!

Patria o morte!

 

AUD-20170716-WA0001