Cosa resta delle sedicenti primavere arabe?
Collegamento telefonico con Touhami Garnamoui per parlare dell’attentato al museo Bardo di tunisi. Un attentato avvenuto dopo l’uccisione in Libia del leader jiahdista tunisino. Il nostro interlocutore sottolinea come la fuga dalla Tunisia, dopo l’attentato all’ambasciata statunitense, dello stesso leader fu assicurata dal partito islamico filo BCE e FMI Ennahda. E allora cosa rimane delle primavere arabe che presero mossa proprio dalla Tunisia? A parte uno scenario apocalittico in Libia e Siria e un golpe militare in Egitto, rimane un progetto di una nuova via dalla seta che dalla Libia conduca alle porte dell’Iran, un progetto di destabilizzazione che appare fare il gioco dell’imperialismo sionista. Un accenno anche all’informazione che da un po’ gira in rete secondo cui l’autonominato califfo sia in realtà un sionista allevato dai servizi segreti sionisti di nome Simon Elliot. Non può mancare una riflessione sulle recenti elezioni in Israele il cui risultato è stato spiegato dai media mainstream come una risposta alla paura verso la nuova politica estera del presidente USA ma che in realtà sottolinea come il progetto sionista sia sempre più forte e strettamente collegato con l’imperialismo USA in un unico progetto egemonico che sta destabilizzando non solo l’intera area del Mediterraneo ma abbia ormai investito in pieno l’Europa con il golpe di Kiev e con i carri armati USA schierati in Lettonia a pochi metri dal confine Russo.
La Rabbia del Sabato Sera – Diretta dalle piazze – 21 marzo – Diretta –2015-03-21-15:00:00