Je Suis Resistance
Alcune considerazioni sull’assalto a Parigi alla redazione di Charlie Hebdo: un ritorno in casa della guerra che l’imperialismo francese conduce da un capo all’altro del globo, dall’Africa fino all’Afghanistan. Ne parliamo nella rubrica internazionale interna alla rassegna stampa del lunedì, con un compagno del collettivo Tazebao. Sulla strumentalizzazione del concetto di libertà d’espressione- tesa a dar corpo allo “scontro di civiltà”- citiamo solo alcuni degli episodi di censura che colpirono lo stesso “Hara-kiri” (dove lavoravano già vari membri dell’attuale redazione di Charlie Hebdo) a causa dei suoi attacchi a De Gaulle, all’esercito e alla chiesa. Ricordiamo anche che Israele volò fino a Londra nel 1987 per sparare- ammazzandolo- al disegnatore e vignettista palestinese Naji Al- Ali, padre di Handala. Oggi dagli appelli all’unità nazionale, alla guerra al “terrorismo” e al peace keeping (riproposto ieri da Renzi per la Libia) assistiamo ad una gigantesca mobilitazione reazionaria funzionale alla guerra imperialista e alla repressione sul fronte interno. Rilanciamo la necessità di opporsi alla guerra, di schierarsi con i popoli che resistono e di avversare la mobilitazione reazionaria, la repressione e il razzismo islamofobo.