Palestina: intervista a Enrico Bartolomei

no expo-no israeleIn collegamento telefonico con Enrico Bartolomei della “Campagna di solidarietà con la Palestina – Marche”. Con lui introduciamo la questione delll’EXPO che a partire dal 1 maggio fino al 31 ottobre del 2015 sarà presente a Milano e per la quale l’Italia sta investendo migliaia di euro: per realizzare l’evento si è giunti a spendere ben 15 miliardi. All’interno di questa vetrina per i paesi capitalisti ci sarà anche un padiglione di Israele con un’estensione di 2400 metri quadrati. L’intervento del compagno ha denunciato come dietro la kermesse dell’EXPO e attraverso l’esposizione di Israele ci sia un modello molto preciso, quello carcerario. Lo stato sionista di Israele, infatti, ha fatto della repressione del popolo palestinese una pratica quotidiana e costante declinandola sotto vari aspetti e affinando le strategie anche dal punto di vista tecnologico: da quello del carcere, massimo strumento repressivo, fino alla videosorveglianza, l’uso di droni, radar e microchip volti a mantere sempre vigile e sorvegliato il controllo della popolazione e in particolare della vita dei palestinesi, che nonostante tutto continuano a resistere. Un evento come quello dell’EXPO 2015 per Israele non è altro che un’occasione per promuovere il modello carcereario da essa ideato e sperimento con il fine di espostare le medesime pratiche repressive e di annientamento nel resto del pianeta.

Intervista estrapolata dalla puntata di Scatenati di venerdì 28 novembre

Bartolomei