Viareggio a 8 anni dalla strage non dimentica.
Giovedí 29 giugno migliaia di persone hanno attraversato le strade di Viareggio nell’ottavo anniversario della strage ferroviaria che causò la morte di 32 persone. Una manifestazione lanciata per non far affievolire il ricordo di quanto successo e per continuare a ribadire che i responsabili esistono ed hanno un nome e un cognome. Fatto denunciato dai parenti delle vittime e dall’assemblea 29 giugno da anni e che ora trova conferma in una sentenza di primo grado che lo scorso gennaio ha condatto gli ex vertici di Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia per vari capi d’inputazione, tra cui disastro ferroviario e omicidio colposo. Fra questi il nome che spicca di piú è quello di Mauro Moretti, che all’epoca della strage ricopriva il ruolo di amministratore delegato di Ferrovie dello Stato. Ad oggi le motivazioni della sentenza non sono state rese pubbliche.
Parliamo di questo con Riccardo Antonini, ex-operaio di Rfi licenziato proprio da Moretti nel 2011 per aver indicato come responsabili della strage la dirigenza della societá, colpevole di non garantire un’adeguata sicurezza sui luoghi di lavoro e di aver trascurato la manutenzione di mezzi e strutture. Ad aprile la sua istanza di reintigro è passata al vaglio della Cassazione. La quale ha rigettato definitivamente l’istanza, essendo venuta meno la fedeltá dell’inputata nei confronti dell’azienda, nonstante una sentenza di tribunale abbia sancito la fondatezza delle accuse di Riccardo.
Di seguito l’intervista, buon ascolto.