Torino: pezzi di città -Parte I-
da Radio Cane
Torino, 18 settembre 2012: un’ importante giornata di resistenza contro gli sfratti, con picchetti davanti alle case, intere vie barricate, cortei itineranti fino a sera. Dopo quella giornata le azioni antisfratto non si sono fermate e neppure le nuove occupazioni, salite recentemente a nove. Ma come è cominciata questa lotta? In quale contesto? Con quali prospettive?
Pubblichiamo qui la prima parte di una lunga chiacchierata con due redattori di Macerie e Storie di Torino, avvenuta qualche settimana fa proprio attorno a queste domande. Siamo partiti da un concetto ricorrente nel loro blog: l’espressione “pezzi di città”. Una definizione imprecisa che, proprio nella sua approssimazione, indica una difficoltà nel trovare le parole giuste per descrivere i resti della Torino operaia, ma al tempo stesso, sottolinea un’ attenzione al frammento, ai segmenti, fin anche piccoli, della città. Una sensibilità alle singole storie, agli individui, agli incontri, e ai luoghi in cui questi si intrecciano in esperienze comuni di vita e di lotta. Un approccio “frattale” che non designa semplicemente un punto di vista nell’osservazione, ma anche e soprattutto una modalità di provocazione del reale.
Con questa lente sono stati ripercorsi i passaggi chiave della lotta antisfratti torinese; un itinerario che inizia dal mercato di Porta Palazzo per arrivare alle nuove occupazioni, passando per il Cie, il carcere, l’Asilo occupato, cortili, picchetti, case e strade. Esplorazioni di frontiera, lungo linee di confine che separano e uniscono diversi pezzi di città, al termine delle quali sembra spesso di ritrovarsi al punto di partenza, con mille cose da imparare. Salvo che, nel frattempo, si è andati avanti. E di parecchio.
Indice della prima parte:
Pezzi di città e Macerie di Torino 00’00”
Porta Palazzo, crocevia e punto di partenza 02’42”
La continuità di classe tra carcere, Cie e quartiere 04’40”
Trovare Asilo. L’importanza di una casa occupata e la difficile fusione tra lotta e vita 8’40”
I luoghi di incontro e l’ospitalità come forma di solidarietà e di apertura all’ignoto 10’16”
La resistenza agli sfratti, le occupazioni e la loro moltiplicazione imprevista 13’54”
La sorpresa. Un percorso di sempre maggiore autonomia (e l’autonomia è una cosa paurosa) 15’38”
Caso e decisione. Spontaneità e organizzazione 18’15”
Autorganizzazione e velocità 21’05”
La creazione di strutture e la perdita di potere come ricerca continua 22’52”