Tamburi Rossi 5 marzo
Abbiamo aperto la puntata ricordando lo sciopero del 5 marzo 1943 indetto dagli operai Fiat di Mirafiori che segnò l’inizio della fine della dittatura fascista, caduta per mano della Resistenza partigiana.
Seguendo il filo rosso che lega i compagni che ieri come oggi lottano per una società senza più classi, guerra e sfruttamento, è stata rilanciata la campagna “Pedro vive nelle lotte”. Grazie al collegamento con un compagno del Centro Popolare Experia di Catania abbiamo evidenziato alcuni aspetti che legano l’esperienza di Pedro a quella di molti giovani e compagni che oggi vivono contraddizioni molto simili.
Abbiamo poi aggiornato rispetto alla situazione in Ucraina, dove Londra ha inviato consiglieri militari a Kiev, mentre i tank Nato spingono sul confine russo e i media occidentali si indignano per la morte di Nemtsov, politico corrotto sostenitore delle privatizzazioni del patrimonio pubblico e di Euromaidan. Nel frattempo, il Ministero della Giustizia del governo golpista di Kiev presenta in Parlamento la proposta di legge sulla messa al bando dell’ideologia comunista.
Siamo poi passati a parlare della lotta No Muos, grazie all’intervista da Niscemi con Elvira, che ha dato degli aggiornamenti rispetto ai blocchi di queste settimane con cui i militanti stanno cercando di fermare l’ingresso degli operai scortati dalla polizia, nonostante la sentenza del Tar che dichiara abusivo il cantiere. Elvira ha poi rilanciato sia la manifestazione di domenica 8 marzo che quella prevista per il 4 aprile, a dimostrazione che la lotta No Muos non si ferma.
Si è poi parlato della dura repressione che si è scagliata in Messico anche contro i maestri che manifestavano ad Acapulco per il pagamento degli stipendi arretrati. Un manifestante è stato ucciso, decine sono stati feriti e centinaia fermati, inoltre 12 maestri risultano desaparecidos e 4 insegnanti denunciano abusi sessuali da parte della polizia.
Per finire, abbiamo ricordato il compagno palestinese Moataz Washaha ad un anno dalla sua uccisione da parte dell’esercito sionista.
Buon ascolto!
