Roma. Corrispondenza di un’ex lavoratrice di Almaviva
Dalla manifestazione delle lavoratrici e dei lavoratori di Almaviva parlano ai nostri microfoni un compagno dello Sportello Contro lo Sfruttamento e una dei 1666 licenziati dalla prima azienda di call center in Italia. Licenziamenti avvenuti dopo il rifiuto di questi lavoratori di chinare la testa di fronte all’ennesimo ricatto dell’azienda. Quest’ultima in cambio di rinunciare agli esuberi pretendeva dai lavoratori delle sedi di Roma e Napoli, il controllo da remoto e la riduzione del 20% del salario. La proposta fatta separatamente ai lavoratori delle due sedi, è stata accettata solo da quella partenopea. Almaviva ha quindi deciso di chiudere la sede di Roma, lasciando senza lavoro 1666 dipendenti, che il 21 gennaio sono scesi in piazza per pretendere una presa di posizione dalle istituzioni, che piú volte in passato hanno supportato economicamente l’azienda.
Di seguito l’intervista, buon ascolto.