No Tav – interviste sul processo al compressore

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12 dicembre 1969: strage di Piazza Fontana
I fascisti, armati dallo stato, seminano terrore con le bombe, provocando 17 morti e 90 feriti alla Banca Nazionale dell’Agricoltura di Milano. Questa è la risposta dei padroni all’incredibile ciclo di lotte che la classe operaia ha messo in campo sul finire degli anni ‘60, riuscendo a strappare conquiste alla classe dominante.

9 dicembre 2013
Chiara, Mattia, Claudio e Niccolò vengono arrestati con l’accusa di terrorismo per un’azione di sabotaggio ad un compressore dentro al cantiere dell’alta velocità in Valsusa. La loro unica colpa è quella di aver lottato contro la costruzione del TAV, un’opera inutile, dannosa e costosissima per le masse popolari, ma estremamente vantaggiosa per gli interessi dei capitalisti che ci investono. Luglio 2014, Graziano, Lucio e Francesco vengono arrestati nell’ambito della stessa inchiesta.

17 dicembre 2014
è prevista la sentenza di primo grado del processo ai 4 compagni No Tav e per i quali i pm hanno richiesto pene di 9 anni e 6 mesi per ciascuno. A pochi giorni dalla sentenza la procura di Torino ha confermato l’accusa di terrorismo anche per Graziano, Lucio e Francesco. Facciamo sentire la nostra solidarietà ai compagni sotto processo!

Terrorista è lo stato che mette le bombe nelle piazze!
Sabotare non è reato – Libertà per i No Tav!

Intervista all’Avvocato Losco

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Intervista ad un a compagna dei 7 No Tav in carcere con l’accusa di terrorismo

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Interviste fatte venerdì 12 dicembre 2014