No Tav – intervista a una compagna di Radiocane
Intervista a una compagna di Radiocane di Milano tratta dalla puntata di scatenati del 19 settembre.
In diretta con una compagna che ci aggiorna sul processo al cosiddetto “compressore” che si sta tenendo all’interno dell’aula bunker del carcere delle Vallette di Torino. Infatti, proprio il 18 settembre sono riprese le udienze dopo la pausa estiva e all’esterno dell’aula si è tenuto un presidio solidale per sostenere Chiara, Mattia, Claudio e Niccolò, in carcere con l’accusa di terrorismo e di attentato alla vita, presidio che poi si è spostato in centro città, dove è presente la sede di Ltf, ditta responsabile della costruzione del tav. La compagna sottolinea come il processo, nonostante la corte di cassazione di Roma abbia respinto l’accusa della procura torinese, si stia ancora svolgendo con i capi di imputazione iniziali. Per il 6 ottobre, a Torino, è prevista l’udienza del riesame nella quale la corte si esprimerà riformulando i capi d’accusa in merito ai quattro compagni. Nel corso dell’intervista, è stato fatto anche un aggiornamento sulla condizione carceraria che vivono tutti e sette i compagni no tav, detenuti nell’ambito della medesima inchiesta repressiva. Apprendiamo che Graziano è stato recentemente trasferito nella prigione di Vigevano, dove non è più in isolamento: è in cella singola, ma ha la possibilità di fare l’aria con gli altri detenuti. Ricordiamo che proprio in queste ultime settimane c’è stata una grosssa mobilitazione, sia dentro che fuori, contro l’isolamento di Graziano: i sei compagni arrestati hanno intrapreso forme di sciopero come quello dell’aria o del carrello, mentre all’esterno soso state fatte varie azioni di solidarietà con striscioni e manifesti di denuncia. In conclusione, la compagna ha rilanciato un presidio che si terrà il prossimo 4 ottobre alle 17.30 fuori dal carcere di Alessandria, dove sono rinchiusi in AS2, Niccolò e Mattia. Questo appuntamento è particolarmente significativo perchè dopo i diversi presidi che, in questi mesi, si sono svolti ad Alessandria, molti dei solidali che vi avevano partecipato hanno ricevuto il foglio di via dalla città. Per questo motivo si è deciso di ritornare in loco con un nuovo presidio, ribadendo come non saranno dei fogli di via a fermare la lotta e a impedire che ai compagni imprigionati venga portata solidarietà.
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