La Striscia #14 – 24/07/2014
Oggi ci sono stati due interventi, uno dalla cisgiordania e uno da Gaza.
Sami, da AlKhail (Hebron), Cisgiordania, ha tenuto a ribadire che Gaza e Cisgiordania sono un’unica cosa, e che quindi quest’attacco a Gaza viene percepito dal popolo palestinese come un attacco a tutta la Palestina: anche nella sua città sono numerosi e costanti gli scontri e le manifestazioni in solidarietà con Gaza. Ha denunciato le complicità tra l’ANP e l’esercito israeliano, tanto che spesso è l’ANP stessa che ferma le manifestazioni di solidarietà con Gaza. Nel ribadire la solidarietà alla Resistenza palestinese, ha affermato che in Cisgiordania siamo di fronte a qualcosa di simile a una terza intifada. Ha concluso lanciando un appello alla solidarietà internazionale con il popolo palestinese.
Sama’a da Gaza ha fatto il punto sui massacri in corso a Shujjaya (est della città di Gaza) e Khuza’a (est di Khan Younis). Un’ora prima della telefonata è stata attaccata una scuola a Beit Hannoun, in cui si erano rifugiate moltissime famiglie sfollate, attacco che ha portato all’uccisione di 5 persone e al ferimento di 30. Ha spiegato come le moschee vengano attaccate all’ora della preghiera, causando moltissimi feriti, e come nell’attacco di Shujjaya siano state attaccate moschee dove si erano rifugiate delle famiglie di sfollati, oltre che una chiesa. Moltissime famiglie non hanno un posto dove andare perchè si trovano senza casa, e vivono per strada, nelle scuole, o negli ospedali, senza avere con se’ nulla, tranne i vestiti con cui sono scappati di casa. Sama’a ha spiegato come sia forte la solidarietà all’interno della società palestinese, tanto che sono stati raccolti 1000 capi di abbigliamento per gli sfollati in un’ora, e ancora ne vengono raccolti. Dopo aver spiegato il rischio del diffondersi di malattie, a causa dell’impossibilità di recuperare i corpi che si trovano ancora sotto le macerie da giorni; ha lanciato un appello perchè, dal momento che i governi non si muovono in solidarietà con la Palestina, si muovano i popoli.