Il CIE di Torino brucia ancora
9 marzo. Poco prima delle dieci i prigionieri appiccano il fuoco in cinque camere dell’isolamento e in tutti gli stanzoni dell’area gialla.
Poco dopo, di fronte al CIE si forma un presidio di una settantina di solidali, che sostengono con slogan e battiture la lotta dei reclusi. In serata va a fuoco anche l’area bianca.
I reclusi finiscono a dormire in terra.
Il giorno successivo vengono ammassati nei pochi spazi ancora agibili del Centro.
La polizia ha interrogato i prigionieri delle aree bruciate sui fatti della sera precedente e sui loro contatti con l’esterno. Evidente lo scopo indimidatorio.
In questi giorni parte la nuova gara d’appalto per la gestione del CIE di corso Brunelleschi, con base a 40 euro a detenuto, quasi la metà del costo attuale. La Croce Rossa militare che ha gestito il CIE di Torino sin dalla sua apertura nel 1999, si ricandida alla gestione.
Sabato 15 alle 16 ci sarà un presidio di protesta davanti alla sede della CRI, in via Bologna 171.
Ascolta la diretta con Andrea di Macerie: da Radio Black Out