Dall’Hotspot di Lampedusa a un rilancio delle mobilitazioni antimperialiste
Nella rubrica internazionale della rassegna del lunedì, assieme a un compagno del collettivo Tazebao, cerchiamo di approfondire il binomio inscindibile Immigrazione e Guerra: una la diretta conseguenza dell’altra.
Partiamo da un aggiornamento sui primi 10 giorni di “sperimentazione” delle procedure di identificazione all’interno dell’hotspot di Lampedusa, dove procedono le fotosegnalazioni ad opera di personale italiano che dovrebbe iniziare a lavorare assieme agli esperti di Frontex, di Europol e di Easo- l’agenzia europea per il diritto d’asilo.
Diamo notizia degli scontri avvenuti nel weekend tra migranti e poliziotti: due di questi ultimi sono stati presi a sassate da donne e ragazzini che non intendono farsi identificare, nè chiedere asilo in Italia, ma che vogliono proseguire il loro viaggio verso il Nord Europa.
Notiamo comunque nell’ultimo mese un notevole cambio di registro mass mediatico: si parla poco di “invasione” e molto più di “accoglienza”, “diritti” etc. Parliamo in merito del ruolo della Germania e delle motivazioni alla base di questa differente modalità.
Approfondiamo il legame tra immigrazione e guerra, ben rappresentato dal caso della Sicilia, in cui si sono sviluppate le mobilitazioni in solidarietà ai migranti e contro la guerra imperialista. Facciamo alcune considerazioni sui recenti “colpi di scena” a livello della magistratura in merito al Muos. Infine rilanciamo le manifestazioni contro l’esercitazione Nato Trident Juncture 2015 a Napoli il 24 ottobre e a Trapani il 30 ottobre.
Buon ascolto!
Rassegna stampa – 5 ottobre – diretta-2015-10-05-09:15:00