Dal no al Loi Travail, al no al capitalismo
Dai nostri microfoni parla un compagno di ritorno da un soggiorno di una settimana a Parigi, in cui ha partecipato allo sciopero generale del 14 giugno. Si tratta dell’ultima grande manifestazione in ordine cronologico, con più di mille pullman arrivati a Parigi da tutta la Francia e l’immancabile risposta fatta di manganelli, gas e granate delle istituzioni. Fausto ci racconta della sua esperienza nella capitale francese, dove ha potuto entrare in contatto con la componente di classe protagonista di questa straordinaria opposizione alla riforma sul lavoro proposta dal governo Valls. Una lotta che da più di tre mesi sta mettendo seriamente in discussione gli interessi della classe imprenditoriale e che rapidamente ha saputo passare da una critica alla Loi Travail a una più generale al sistema economico-sociale capitalista. L’andare a puntare il dito contro le contraddizioni reali di questa società ha dall’altro lato reso palese la violenza con cui essa ci viene imposta, con un abbondante utilizzo della celere in ogni frangente di piazza. Ciò non ha fiaccato questa lotta, che ha saputo unire dagli studenti medi, agli operai, ai lavoratori portuali, al punto che il capo dei servizi segreti Patrick Calvar ha dichiarato che la Francia è “sull’orlo di una guerra civile“.
Di seguito l’intervista.
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