Alcune considerazioni sullo “Stato di Palestina” oggi
Nella rubrica internazionale, con un compagno del collettivo Tazebao, parliamo di Palestina a cominciare dalla visita di Netanyahu oggi a Roma da Renzi e dalle sue chiare dichiarazioni “Dirò a Kerry e a Renzi che Israele respinge tentativi di assalti diplomatici, attraverso decisioni dell’Onu, per costringerci ad un ritiro entro i confini del 1967 in 2 anni”. Partiamo da questo particolare per approfondire la situazione generale caratterizzata dall’aumento della repressione in Palestina, dentro e fuori le carceri, mentre alcuni stati gettano fumo negli occhi con il fasullo riconoscimento dello Stato di Palestina. Infatti ricordiamo che, nel silenzio mediatico quasi totale, la repressione sionista in Palestina si fà sempre più forte: dalle incarcerazioni, alle demolizioni, al prossimo trasferimento forzato di 26 comunità beduine della Cisgiordania. Facciamo poi alcune considerazioni sul peso mediatico di certe morti: ricordiamo l’uccisione- minimizzata- di una figura istituzionale, Ziad Abu Ein, membro del Consiglio Rivoluzionario di Fatah e presidente del Comitato contro il Muro e gli insediamenti, morto dopo essere stato attaccato dai soldati israeliani che reprimevano una manifestazione pacifica con l’uso di gas lacrimogeni. Rilanciamo infine la Resistenza del popolo palestinese, in particolare quella dei prigionieri politici nelle prigioni israeliane che iniziano un nuovo sciopero della fame contro il continuo utilizzo dell’isolamento e della reclusione solitaria e l’appello del FPLP ad ampliare la Resistenza in tutte le sue forme.