Verso lo sciopero generale del 27 ottobre
Ci colleghiamo con una delegata sindacale della CUB Sanità Padova presente alla manifestazione di Vicenza nella giornata di mobilitazione globale contro le basi USA. Una presenza che intende sottolineare lo stretto legame tra politiche di guerra e politiche di peggioramento delle condizioni dei lavoratori.
L’intervista ci presenta la nascita del Comitato di Agitazione per lo Sciopero Generale del 27 ottobre.
Comunicato di Cub Sanità Padova lavoratrici e lavoratori autorganizzati
Ieri venerdì 7 settembre a Vicenza si è formalizzato
IL COMITATO DI AGITAZIONE PER LO SCIOPERO GENERALE DEL 27 OTTOBRENel dibattito tra lavoratrici e lavoratori emerge la necessità di scendere in piazza contro l’ennesimo attacco al diritto di sciopero promesso dal governo all’indomani dello sciopero della logistica e dei trasporti del 16 giugno.
In tutti i settori pubblici e del privato l’attacco padronale prosegue inesorabile: scuola, sanità, trasporti, industria e pensioni, le manovre battono solo e sempre in questa direzione.
-Nei Trasporti la linea delle privatizzazioni segnata da Mercitalia, segue inesorabile il suo corso, peggiorando le condizioni contrattuali dei lavoratori, il servizio per gli utenti, la sicurezza per entrambi.
-Nella Sanità Azienda Zero é l’ennesimo costoso ente da mantenere che vuole costituirsi con i soldi dei lavoratori. Il primo atto formale che avvierà le privatizzazioni nella sanità veneta.
-Nella logistica continuano le lotte dei lavoratori per contratti e salari dignitosi.
-Nell’industria la situazione non é migliore, dove non si chiude e licenzia, vedi Lovato, si decurtano i salari con la minaccia di chiudere.
In tutti i settori si attaccano gli istituti di tutela dei lavoratori, RSU e delegati sindacali.
Toccano uno toccano tutti, l’unità si costruisce nel fuoco della lotta!!!
27 ottobre Sciopero Generale appuntamento ore 10 Stazione dei treni a Vicenza.Pubblico di seguito la Convocazione per l’incontro avvenuto sabato:
Sabato 7 ottobre 2017, dalle ore 12.30 presso il ristorante pizzeria “Al Vecio Portego” (Corso SS. Felice e Fortunato, 25 – Vicenza)Incontro per la proposta di costruzione di un comitato a sostegno dello sciopero del 27 ottobre
Come lavoratrici e lavoratori, compagne e compagni, che lavorano nella sanità e nei trasporti, essendo quindi coinvolti direttamente nello sciopero del prossimo 27 ottobre, abbiamo pensato di proporre questo incontro per ragionare assieme su come lavorare per ricavare il massimo risultato da questa mobilitazione.
Questa scadenza nasce e matura dopo il successo dello sciopero dei Trasporti e della logistica dello scorso 16 giugno, indetto da alcuni sindacati di base (CUB , SGB, SiCobas, AdlCobas, Usi-Ait e Slai). Uno sciopero mai proposto prima, per cercare di dare una prospettiva generale ai problemi dei settori citati, a partire dalla loro pubblicizzazione, e per offrire spazio e strumenti ai lavoratori in lotta che, grazie alla durezza dello scontro, stanno maturando in competenza e coscienza.
Il successo di questo sciopero ha allarmato padroni, governo e sindacati confederali che subito si sono mossi per proporre ulteriori misure di limitazione.
Non appena aumenta la partecipazione di lavoratori e lavoratrici agli scioperi, soprattutto nei trasporti, subito parte il nutrito coro dei fedeli al regime borghese che annunciano, con interviste, articoli e proposte di legge, l’improcrastinabile necessità di porre fine all’esercizio “indiscriminato” del diritto di sciopero.
Tra questi becchini del diritto di sciopero, come approfondiremo in seguito, sono particolarmente in luce, da anni, Pietro Ichino e Maurizio Sacconi, primi firmatari di due delle tre proposte di legge, che giacciono in Parlamento e che sembrano dover essere “riesumate” nei prossimi giorni.
Sotto attacco sono i diritti dei lavoratori e il diritto di sciopero nei trasporti, nella logistica, nella sanità e nella scuola che, nonostante le limitazioni, continua ad essere un problema per un governo che in modo evidente ha nel suo cuore esclusivamente gli interessi padronali.
In vari punti d’Italia, i lavoratori della logistica stanno protestando contro condizioni di lavoro semi-schiavistiche e il solito rifiuto dei padroni a voler riconoscere le forze sindacali conflittuali, pur largamente rappresentative fra i loro dipendenti. Su questi focolai di lotta si sta abbattendo la scure della repressione delle forze di polizia: alle cariche e manganellate seguono decine di fermi e denunce.
Sino ad arrivare al più grave e pesante attacco squadrista dello scorso 25 settembre a danno dei lavoratori della SDA di Carpiano (Mi) aggrediti da 200 uomini armati di spranghe, bastoni, catene e coltelli, mentre erano in presidio.
Pensiamo che la violenza repressiva scatenata dallo stato borghese e dai padroni, vedi Catalogna e Carpiano, sia l’evidente manifestazione del clima di guerra interna e meriti una riflessione e soprattutto una pratica che ci porti alla costruzione di iniziative di lotta capaci di rafforzare la nostra attività tra i lavoratori.
L’unità si costruisce nel fuoco della lotta.