Ghassan Kanafani. Non si può fermare il vento – 2° puntata
Nella notte del grande attacco contro Acri le cose diventarono più chiare. Quella notte amara e crudele trascorse nel silenzio cupo degli uomini e le preghiere delle donne. Io, tu e gli altri della nostra età eravamo troppo piccoli per capire fino in fondo il senso di ciò che succedeva… Quella notte però la matassa cominciò a districarsi.
da G. Kanafani, “La terra degli aranci tristi”.
Con queste parole Kanafani racconta con lo sguardo del bambino la tragedia che la Nakba rapprentò e rappresenta per il popolo palestinese. La Nakba, cioè la “catastrofe” che per i palestinesi è l’inizio dell’occupazione da parte sionista della Palestina, è l’argomento della seconda puntata del nostro speciale, dedicato al compagno Kanafani e alla storia del popolo palestinese. Dopo aver parlato nella puntata precedente della nascita del sionismo, della connivenza e del sostegno ad esso accordato dagli imperialisti occidentali, delle rivolte contro il protettorato britannico scoppiate nella Palestina allora occupata dagli inglesi, in questo appuntamento focalizziamo la nostra attenzione sul 1948. Anno che segnerà tragicamente e per sempre la storia dei palestinesi tanto da essere chiamato appunto Nakba, “catastrofe”. Dopo lo smarrimento iniziale la Nakba inziò ad entrare nelle pagine di tutti i poeti e narratori palestinesi, morsi dall’urgenza di scrivere per non dimenticare la proria terra, per condividere il dolore per la perdita dei prori cari, dei prori villaggi, della propria normalità, per cercare di riunire i cocci di una comunità frantumata dalla violenza e dalle barbarie dell’occupazione sionista.