Bologna. Misure cautelari a 4 studenti per la lotta contro il caro-mensa.
Da piú di 2 anni e mezzo a Bologna gli studenti lottano per una riduzione dei prezzi della mensa universitaria, la piú cara d’Italia. Una lotta contro un servizio che dovrebbe essere per tutti ma dati i prezzi rimane accessibile sono a una fetta della popolazione universitaria. Questo ha spinto molti universitari a mobilitarsi, soprattutto negli ultimi mesi, e ad agire per dare forza alle proprie rivendicazioni, cominciando a praticare autoriduzioni sul costo dei pasti. All’aumentare della protesta ha fatto da controaltare una totale assenza di volontá di confronto da parte dell’universitá che ha preferito rispondere via manganello e denuncia.
Giovedí la questura ha emesso tre obblighi di firma ed un divieto di dimora ai danni di Carlo, Enrico, Vallo e Alessio, quattro studenti attivi contro il caro-mensa. A loro come ad altri si vorrebbero imputare vari reati tra i quali spiccano associazione a delinquere ed estorsione, con il chiaro tentativo di distruggere con la forza questa lotta. Accuse giá indebolite da una sentenza del tribunale (che ha fatto cadere l’accusa di associazione a delinquere) ma rafforzate dalla campagna mediatica che si é sviluppata attorno a questa realtá, ultimo esempio i fatti della biblioteca di Via Zamboni 36.
Per farci raccontare quanto sta accadendo e per fornire una narrazione diversa da quella riportata dai giornali, ci colleghiamo con Luca del CUA di Bologna. Buon ascolto.