La fantasia delle repressione non ferma i No MUOS
Ci colleghiamo con un compagno NoMUOS della redazione di Sicilia Libertaria. Ci racconta di un episodio di ordinaria repressione di cui si trova suo malgrado vittima.
“Il 21 agosto, all’inizio del concentramento per una passeggiata nella sughereta di Niscemi in direzione parabole del MUOS, i poliziotti si sono accaniti su di noi filmando e rifilmando i presenti; a un certo punto mi sono abbassato i pantaloni e mi sono fatto riprendere il sedere in segno di protesta contro questa provocazione.
Adesso mi è stata inflitta una multa da 5.000 a 10.000 euro (3.3333 se pago entro 60 giorni) per offesa alla “pubblica decenza”. Nell’era delle tette e dei culi sbandierati ad ogni circostanza, vedi a cosa si attaccano?
In questi giorni ne stiamo vedendo di tutti colori in quanto a multe assurde, come quella al compagno (sempre di Ragusa) a cui hanno perquisito la macchina nei pressi delle parabole, e non avendo trovato nulla, gli hanno contestato il possesso di cd martirizzati che teneva in auto per ascoltarli, lasciando a casa gli originali per non rovinarli: 2.880 euro di multa, confermata proprio ieri. Ma la lista continua con assurdità e rinvii a giudizio in massa (129 per l’ingresso in base USA del 9 agosto 2013 e lo spostamento delle reti della base che circondavano un pozzo d’acqua, il 25 aprile 2014); altri 50 denunciati verranno (verremo) processati il 26 gennaio per un pic-nic, con tanto di bambini e nonni, palloncini e panini, svoltosi dentro la base il 21 settembre del 2013. Altre decine di denunce notificate in queste settimane (fino ad oggi) per episodi di resistenza e protesta della primavera del 2013.”
Queste azioni non hanno piegato il movimento che lo ha dimostrato con la riuscita della manifestazione del 2 ottobre scorso. Esprimiamo la nostra solidarietà del compagno e facciamo nostro lo slogan del Daniele rabbioso “Osceno è il MUOS non il cuulo”