“Ripresa” economica made in Usa
Approfondiamo la situazione socio-politica e repressiva negli Usa all’interno della rubrica internazionale della rassegna stampa del lunedì. Un excursus dall’estate ad oggi sugli omicidi da parte della polizia a danno dei proletari neri. Trattiamo la crescita delle mobilitazioni popolari contro la violenza dello stato e il parallelo aumento della repressione sfociata in questi giorni negli arresti di minori per “minacce terroristiche” postate su fb (!). Alcuni dati socioeconomici sulla condizione dei proletari neri in America- particolari da cui cerchiamo di approfondire l’aspetto generale della presunta e acclamata ripresa economica degli Usa data da una crescita del Pil del 5% e dagli aumenti dei posti di lavoro. In realtà investimenti e consumi sembrano aumentare in relazione al calo dei prezzi dei carburanti grazie anche al selvaggio sfruttamento dello shale oil -di cui avevamo accennato nella scorsa rubrica. In particolare ci soffermiamo sui dati reali della disoccupazione negli Usa, mentre si conferma la graduale scomparsa della classe media e la crescita delle feroci disuguaglianze classiste: oggi sole 400 persone possiedono una ricchezza totale maggiore di quella dei 180 milioni di cittadini più poveri.