Intervista sul maxi-processo No Tav
In collegamento telefonico con un compagno di Milano, imputato nel maxi processo contro il movimento No Tav che sta per volgere al termine. Il processo continua a svolgersi dentro l’aula bunker del carcere delle Vallette di Torino e vede imputati 53 compagni/e accusati di resistenza dopo le giornate di lotta del 27 giugno e del 3 luglio del 2011 nelle quali ci si mobilitò per difendere lo sgombero della Libera Repubblica della Maddalena di Chiomonte dalla devastante opera del TAV. Il compagno ha riportato un resoconto dettagliato dell’udienza del 28 ottobre, durante la quale la parola è stata lasciata alla conclusione delle difese e l’avvocato Novaro ha terminato l’arringa con la citazione del poeta palestinese Mourid Al Barghouti: <<Basta tacere su quello che è accaduto prima perchè la reazione degli offesi sembri una barbarie>>. Citazione estremamente adeguata al clima intimidatorio e da caccia alle streghe che ha caratterizzato tutta la fase processuale, dove l’accusa non ha mai smesso di rivolgersi ai No Tav come “professionisti della violenza”, omettendo, però, come durante quelle giornate l’unica violenza esercitata sia sta quella degli apparati della polizia, ampiamente documentata dai filmati che la difesa ha fatto vedere in aula, alla quale ha fatto seguito una giusta Resistenza da parte di tutto il movimento. Il processone è ormai giunto alle battute finali, tanto che i PM Quaglino e Pedrotta hanno già emesso le requisitorie arrivando a chiedere quasi 200 anni di condanna per tutti gli imputati. Per il mese di gennaio si attende la sentenza di primo grado. Nel frattempo la Valsusa ha indetto una nuova chiamata di mobilitazione nazionale, ognuno nei propri territori, a partire dal 14 fino al 22 novembre in solidarietà ai compagni in carcere, sotto processo o già condannati.
Scatenati – 31 ottobre – diretta-2014-10-31-11:30:00
Intervista tratta dalla puntata di Scatenati del 31 ottobre