Uniti si vince

Uno dei principali intenti che tre anni fa ci ha spinto a costruire RadiAzione era e rimane quello di fare da cassa di risonanza alla voce di chi viene scientificamente silenziato dagli organi di informazione ufficiali per via della lotta che conduce e delle pratiche adottate per portarla avanti. Diffondendo i contributi di chi si batte per un lavoro che non sia schiavismo, in difesa del proprio territorio o sul piano sociale, vogliamo dare il nostro contributo alla creazione di quella solidarietà e vicinanza reciproca indispensabile per abbattere il muro di isolamento in cui il capitale e lo Stato che ne è espressione cercano di relegare i vari fronti di lotta.

Durante la tre giorni di iniziative che la radio organizza ogni estate abbiamo sempre cercato di fare emergere questo aspetto attraverso iniziative e dibattiti.

Anche quest’anno vorremmo farlo in vista del nuovo appuntamento in costruzione per luglio, partendo da alcune riflessioni emerse analizzando interviste e contenuti raccolti dalla radio.

Non serve dilungarci in queste righe per ribadire di quale tenore sia l’attacco alle condizioni lavorative e sociali che le classi subalterne stanno subendo in questo momento storico. Troviamo però interessante notare come fronti di lotta quali operai della logistica e movimenti di lotta per la casa, siano riusciti a costruire percorsi rivendicativi e riappropriativi tali da costringere la controparte a concedere qualcosa, in netta controtendenza al contesto sopra accennato.

Queste vittorie ci hanno mostrato una volta di più come la strada da seguire per ottenere qualcosa non sia quella della trattativa ma della rottura e se dev’esserci contrattazione allora è bene farla mettendo in gioco l’unico vero potere contrattuale che abbiamo, la capacità di bloccare i meccanismi di produzione e realizzazione del capitale.

Non ci illudiamo però che quanto fatto basti per mettere in scacco chi ci governa, che se fino a un certo punto è stato costretto a incassare ora è già pronto a contrattaccare più forte di prima, come dimostrano i fatti dell’SDA e la nuova ondata di sgomberi, arresti e denunce che si sta abbattendo sulle occupazioni abitative.

La forza per resistere e avanzare in potenziale non ci manca e giornate come il primo maggio milanese o la coesione nata fra facchini e movimenti per la casa in tante città d’Italia rappresentano

dei passi in avanti verso la convergenza dei vari fronti di lotta.

D’altra parte casi come la protesta dei portuali di Genova o lo sciopero degli autoferrotranvieri, avvenuto a Milano pochi giorni prima della festa dei lavoratori, ci fanno capire che per poter esprimere una forza in grado di mettere realmente in discussione questo sistema di sfruttamento e saccheggio sia imprescindibile collegare le lotte di tutti i settori su cui esso si fonda.

L’apparato repressivo continua ad alzare il livello dello scontro nell’intento di reprimere ogni forma di ribellione ad un sistema di produzione che ogni giorno di più ci sfrutta e ci affama, e grazie ai media asserviti continuerà a sfornare propaganda per dividere e isolare chi lotta.

Come organo di controinformazione vogliamo contrapporci a questa narrazione della realtà che crea false divisioni sociali e nasconde quelle reali.

Per questo motivo sabato 18 luglio, all’interno della tre giorni di Radiazione, vi invitiamo a partecipare ad un dibattito sul tema dell’unione delle lotte, in cui interverranno lavoratori della logistica, dell’Electrolux, di Fincantieri, militanti dei coordinamenti di lotta per la casa e di altre realtà lavorative e territoriali. Con l’obiettivo di conoscerci e contaminarci a vicenda e di capire i modi in cui strumenti come RadiAzione possano contribuire a veicolare in maniera efficace la costruzione di un fronte di lotta sempre più allargato e capace di opporsi al sistema produttivo e sociale nel quale viviamo.