Per non dimenticare. Presidio al carcere di Udine

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Sono le 19.00 del 7 febbraio 1945 quando un capitano nazista bussa alle carceri udinesi di via Spalato: deve consegnare due pericolosi banditi: Gelindo Citossi “Romano il Mancino” ed Enzo Jurich “Ape”. I due fanno parte della formazione gappista dei Diavoli Rossi, quello che i secondini non sanno è che anche i soldati che li scortano appartengono alla medesima. Così con un ardito assalto frontale i partigiani riuscirono a far evadere dal carcere i loro compagni reclusi riuscendo a non subire neanche una perdità.

Questa è una delle tante storie di resistenza e di lotta volutamente dimenticate dalla storiografia ufficiale che negli anni ha continuato e continua a revisionare quella che fu la resistenza partigiana nel nostro paese, fornendone una visione ammorbidita incapace di fare da spunto a messe in discussione della società attuale.

Chi invece lotta affinchè del nostro autentico passato antifascista non si perda la memoria ha indetto, per il settantesimo anniversario dell’azione dei Diavoli Rossi, un presidio sotto il carcere che assaltarono.

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