Libertà per Abdullah!!! La solidarietà è un’arma, usiamola!

10374532_10204451556421890_3880906177185571679_nDomenica 2 novembre la polizia palestinese, braccio repressivo dell’ANP (Autorità Nazionale Palestinese), è entrata nel villaggio di Assira Al Qabilja (vicino a Nablus) per arrestare il compagno Abdullah Abdul Halim, al momento assente in casa. I servi di Abu Mazen non hanno specificato il motivo della ricerca del compagno. Da quando Abdullah si è presentato all’ufficio della polizia speciale palestinese non è più tornato, è arrivata invece una telefonata a sua moglie che la informava che Abdullah era stato arrestato e rinchiuso nel carcere palestinese di Jneid (Nablus) senza poter ricevere visite. Il motivo del suo arresto è quello di aver scritto delle critiche contro Abu Mazen su facebook. Sono seguiti due giorni di udienze alla corte di Nablus che oggi stabilisce la liberazione del compagno il quale però, invece di essere rilasciato, viene nuovamente portato alla prigione di Jneid.

Abdullah è un compagno impegnato nella lotta contro l’occupazione sionista della Palestina nel suo villaggio. Insieme a sua moglie Hakima ha partecipato e presentato il film SHOOT in molte città italiane, tra cui Padova, all’inizio di quest’anno, occasione durante la quale ha contribuito a sviluppare la controinformazione rispetto a cosa significhi resistere nella Palestina occupata dall’entità sionista.

Il caso di Abdullah non è di certo isolato ma si inserisce all’interno della stretta repressiva che la ANP sta portando avanti da mesi contro chi lotta e si organizza contro l’occupante. Di casi analoghi se ne sono registrati molti anche al campo di Aida, protagonista di continui scontri con l’esercito sionista. Esempio ne è l’arresto ieri, 5 novembre, presso Betlemme, di un attivista nonché membro del FPLP. Si tratta del compagno Muhammad Ayman Abdel-Rahman. Muhammad ha 25 anni, viene dal Campo di Aida e non è nuovo all’arresto in quanto fu detenuto dall’esercito israeliano per 32 mesi all’età di 16 anni.

In questi mesi abbiamo visto un’escalation del livello repressivo sionista in Cisgiordania che ha rinchiuso nelle galere israeliane 225 palestinesi solo nel mese di ottobre. Nella notte di lunedì le forze di occupazione israeliane hanno effettuato incursioni ed arresti su vasta scala in diverse zone della Cisgiordania e di Gerusalemme e poche ore dopo un membro estremista della Knesset, Shuli Mualem, insieme a gruppi di coloni e soldati hanno invaso la moschea di Al-Aqsa, protetti dalla polizia israeliana. Mentre avviene tutto questo, con le macerie di Gaza ancora ricoperte di sangue, il popolo palestinese reagisce rinnovando il suo impegno e coraggio nella lotta contro l’occupante.

D’altra parte l’ANP (Autorità Nazionale Palestinese) e in primis Fatah, guidata da Abu Mazen, ben lontana da unirsi al suo popolo, non fa che continuare a svendere la Palestina, arrestando i compagni e i combattenti delle forze della Resistenza. In nome della “cooperazione alla sicurezza” dimostra ancora una volta la sua connivenza con il regime di occupazione e il tradimento della lotta palestinese per la liberazione.

I prigionieri sono parte centrale della lotta di liberazione e rappresentano da sempre uno dei punti di unità delle forze della Resistenza Palestinese, oltre ad essere un faro per il popolo che fuori dalle galere continua la lotta. Esempi ne sono sicuramente il compagno Ahmed Sa’adat e Georges Ibrahim Abdallah, il primo detenuto nelle galere israeliane e il secondo nelle carceri francesi.

Non possiamo quindi che schierarci al fianco di Abdullah e di tutti i prigionieri palestinesi rinchiusi nelle galere dei collaborazionisti dell’ANP o in quelle dei sionisti.

LIBERTA’ PER ABDULLAH E PER TUTTI I PRIGIONIERI PALESTINESI!!!

 BASTA CON LA COOPERAZIONE PER LA SICUREZZA TRA ANP E ISRAELE

 SOSTENIAMO LA RESISTENZA DEL POPOLO PALESTINESE

Solidali con la Palestina (Padova)

Tamburi Rossi 6 novembre – Diretta-2014-11-06-20:00:00