La Striscia #27 07/08 2014

gaza

Oggi due collegamenti da Gaza.

Maissa, da Khan Younis, si domanda come possa, l’esercito di occupazione israeliano, chiamare “umanitaria” questa tregua: gli israeliani non sanno nulla dell’umanità, non sanno nulla della dignità, come possono parlare di umanità dopo i bombardamenti e le uccisioni, dopo aver distrutto abitazioni, scuole, moschee ed ospedali? Dopo aver bombardato l’impianto fognario, l’unica centrale di Gaza, dopo aver ridotto senza abitazione centinaia di migliaia di persone, come possono parlare di umanità? Ha fatto un esempio: avete presente i congelatori dove di solito si tengono i gelati, i gelati da comprare ai bambini quando si vuol renderli felici? In quei congelatori, a Rafah, venivano conservati i corpi dei cadaveri a cui non era possibile dare immediata sepoltura. Ha parlato del serio rischio sanitario in corso nella striscia, a causa del sovraffollamento forzato in luoghi dove non è presente acqua corrente o servizi igienici adeguati. Le richieste portate avanti dal popolo di Gaza al Cairo, ha affermato, sono le richieste più basilari: si tratta del diritto di essere trattati come esseri umani, di potersi muovere, viaggiare, poter avere un porto e un aeroporto all’interno della Striscia. L’intervista ha avuto luogo alle 8 di sera, mancavano 12 ore alla fine del cessate il fuoco, e Maissa ha espresso forte preoccupazione per quello che potrà accadere domani mattina. Maissa-la-striscia-27

Mariam, da Gaza, è una componente del Fronte Popolare ed ha fondato un’associazione per donne che hanno vissuto l’esperienza del carcere israeliano. Ha spiegato come quello che possiamo vedere noi da qui sia solo una piccola parte della realtà, che senza viverla non se ne ha la dimensione. Si è recata in molte zone bombardate ed ha affermato che molte persone non riuscivano nemmeno a riconoscere la propria casa, a causa della distruzione perpetrata dall’esercito israeliano. 15 famiglie sono state completamente distrutte, e in molte altre si è salvata solo una o due persone, destinate ad avere un’esistenza popolata di ricordi orribili. Ha ribadito il diritto del popolo palestinese alla Resistenza, alla lotta per avere indietro la propria dignità e libertà, diritto garatito anche dalle risoluzioni internazionali a tutti i popoli sotto occupazione. Anche lei ha ribadito come quello che sta chiedendo la delegazione palestinese al Cairo sia il minimo essenziale per la dignità del suo popolo. Ha affermato come il sionismo sia una forma di moderno nazismo, quindi un pericolo non solo per i palestinesi ma per tutti gli esseri umani liberi nel mondo. L’intervista è stata un po’ difficoltosa a causa di problemi di linea a Gaza, causati da droni e danneggiamenti alle infrastrutture anche telefoniche. Mariam-la-striscia-27

 

Qui l’audio completo della trasmissione.

la striscia #27