Intervista dal tribunale di Padova-la rivolta della Casa a Colori

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Circa un anno fa i richiedenti asilo detenuti nella casa di “accoglienza” denominata “Casa a Colori”, stanchi che le loro continue denuncie della condizione disumana in cui erano costretti non venissero minimamente prese in considerazione, bloccarono le uscite dello stabile per un’oretta, di fatto chiudendo dentro anche il presidente, il direttore e due collaboratori. Oggi si trovano a dover affrontare un processo con l’accusa di sequestro di persona. Ci colleghiamo per aggiornamenti al presidio sotto al tribunale di Padova svoltosi in concomitanza  dell’udienza preliminare.

 

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