Abbattere le frontiere – Brennero 7 maggio

brenDurante il pomeriggio abbiamo seguito la manifestazione che si è tenuta oggi 7 maggio al Brennero contro la politica dei respingimenti.

Sin dall’arrivo in stazione i manifestanti hanno capito che non sarebbe stata una giornata semplice. Le FFOO impedivano di uscire dalla stazione. Una situazione che si è sbloccata con l’apertura di un varco che ha permesso di raggiungere nel piazzale i compagni arrivati in macchina. Vi è stata subito una prima carica che ha respinto i compagni dentro la stazione e sui binari. Qui ci sono state altre due cariche con un fitto lancio di lacrimogeni. A questo punto i manifestanti si sono riparati sull’autostrada per contrattare una via di uscita. Si è cercato di improvvisare delle “barricate” e il traffico è stato bloccato. Una nuova violenta carica ha costretto i compagni a ripiegare sulla statale. Mentre si muovevano verso Vipiteno per poter prendere un treno e lasciare la zona, sono stati nuovamente caricati e bloccati sia sul lato sud che su quello nord della statale. A questo punto non sono rimasti che i sentieri e, sempre seguiti dalle FFOO, sono tornati al parcheggio. Al termine della giornata il bilancio è comunque alto con divers@ compagn@ feriti@ e fermat@.

Da sottolineare la compattezza dei manifestanti che pur essendo di gruppi e nazionalità diverse non sono caduti in momenti di isteria, ma hanno saputo rispondere in maniera compatta e, grazie alla generosità di molti compagni, il bilancio della giornata è meno grave di quello che avrebbe potuto essere.

Comunque il traffico di merci tanto caro al sistema ha subito blocchi e ritardi e questo non è poco.

Di seguito le dirette:

  • L’arrivo in stazione

IN AGGIORNAMENTO

Lo Stato austriaco ha annunciato che, con i primi di aprile, verrà ricostruita la frontiera del Brennero. Questo significa: barriere di acciaio, filo spinato sui sentieri, controlli sull’autostrada, sulla statale, sulla ferrovia e sulle ciclabili, pattuglie di militari e di milizie, container per i profughi.
Esercito e filo spinato sono presentati ancora una volta quale “soluzione tecnica” per contenere e rinchiudere i poveri, il cui esodo è il risultato di guerre, devastazione ambientale, miseria.
Al di là delle rimostranze formali, le autorità italiane si adeguano, intensificando i controlli a sud del Brennero.
Siamo di fronte a un passaggio storico.
Credere che muri e soldati siano riservati sempre e comunque a qualcun altro è una tragica illusione: a venire recintata, bandita e schiacciata è la libertà di tutti.
Dalla Palestina al Messico, dalla Turchia alla Francia, e ormai a due passi da noi, le barriere sono l’emblema del nostro presente.
Accettarle rende disumani e complici.
Cercare di abbatterle è l’inizio di una libertà possibile. Bisogna scegliere da che parte stare.
SABATO 7 MAGGIO 2016
GIORNATA DI LOTTA